Luca Lazzaro : “Taranto deve tornare a produrre valore” (La Video Intervista)

Il candidato sindaco del Centro Destra a Taranto a Botta e Risposta: “Futuro, lavoro, imprese e dignità per il nostro territorio”
Taranto non ha bisogno di compatimento. Taranto ha bisogno di rispetto. E soprattutto di una nuova idea di sviluppo che parta da ciò che ha sempre avuto: persone, competenze, identità.
È da qui che parte Luca Lazzaro, presidente di Confagricoltura Puglia, protagonista dell’intervista rilasciata ad Antonio Rubino nella trasmissione Botta e Risposta di Puglia Press. Un incontro diretto, schietto, senza fronzoli. Ma soprattutto costruttivo.

«Taranto è una città straordinaria, ma ha smesso di produrre valore. E questo non è colpa di un destino, è il frutto di scelte sbagliate o non fatte. Ora bisogna tornare al lavoro, alla concretezza, alla produttività», dice Lazzaro.
Non è la voce della protesta, ma della proposta. E le sue parole, pur affilate, non hanno il sapore della polemica: sono l’appello di chi ama questa terra e la conosce davvero, perché l’ha vissuta nei campi, nelle imprese, nei luoghi dove si genera reddito.
«Abbiamo tutto: mare, agricoltura, logistica, storia, energie rinnovabili, capacità umana e professionale. Ci manca solo una cosa: mettere a sistema. Far dialogare questi mondi. Creare filiere, reti, opportunità».
Lazzaro lo dice con la calma di chi non si fa illusioni ma anche con la forza di chi ha visto nascere successi autentici in contesti difficili.
Parla della sua esperienza in Confagricoltura, di imprenditori giovani che resistono e innovano. Di territori che hanno saputo reinventarsi con creatività e visione. E di un Mezzogiorno che non ha bisogno di assistenza, ma di fiducia.
«Non servono fondi a pioggia, servono investimenti con un obiettivo. E soprattutto serve una pubblica amministrazione che funzioni. Che non ostacoli chi lavora, che non punisca l’iniziativa».
Nel confronto con Rubino, emergono temi forti. La burocrazia, le infrastrutture, il credito. Ma anche la cultura, la formazione, il rispetto per chi produce.
«A Taranto si parla troppo spesso di cosa manca. Io preferisco partire da ciò che c’è. Una generazione che non ha voglia di piangersi addosso. Che vuole restare. Ma a cui dobbiamo offrire condizioni vere».
Il tono è sempre quello di un uomo che vuole incidere, non apparire. Che preferisce la sostanza alla visibilità. E che pensa che la politica, se vuole tornare credibile, debba tornare umana, prossima, competente.
«In campagna elettorale si promettono miracoli. Io dico solo una cosa: basta mettersi nelle condizioni di lavorare. Il resto viene da sé».
Lazzaro non cita modelli astratti. Parla di cooperative agricole, di startup rurali, di export del pomodoro, di agricoltura 4.0. Ma parla anche di porto, di ferrovia, di manifattura. Di come Taranto può diventare hub del Mediterraneo non solo sulla carta.
«Non mi interessa apparire ottimista. Mi interessa dire la verità: se si lavora, Taranto ha tutto per farcela. Ma bisogna volerlo, insieme».
Parla del rapporto tra istituzioni e impresa: «C’è bisogno di reciprocità. L’impresa deve generare valore, ma le istituzioni devono garantire efficienza, rapidità, rispetto dei tempi e delle regole».
Poi il tema dei giovani: «Abbiamo una generazione preparata ma scoraggiata. Non possiamo più permetterci di perderli. Dobbiamo coinvolgerli nei processi decisionali, nella progettazione del territorio. Dobbiamo farli sentire a casa».
Lazzaro insiste anche su un nuovo patto tra cittadini e politica: «Basta promesse irrealizzabili. Servono impegni concreti e misurabili. Serve una classe dirigente credibile, e serve che i cittadini tornino ad avere fiducia in chi li rappresenta».
Racconta un aneddoto: un giovane imprenditore agricolo che, con pochi ettari e tante idee, ha creato una linea di prodotti esportata in tutta Europa. «Ecco cosa vuol dire ripartire dal lavoro vero. Queste sono le storie che vanno raccontate, sostenute, moltiplicate».
Sull’istruzione: «Serve un sistema che colleghi scuola, università e imprese. Che formi competenze adeguate alle sfide di oggi. Che prepari persone capaci, e non solo titoli da esibire».
Rubino incalza: «Se avesse carta bianca, quale sarebbe il suo primo provvedimento per Taranto?». Lazzaro: «Una grande agenzia per lo sviluppo locale, capace di attrarre investimenti, fare rete tra i settori, e mettere a terra idee. Servono strumenti operativi, non solo piani su carta».
Ambiente? «L’ecologia non è contro l’economia. Taranto può essere modello di riconversione verde, senza perdere posti di lavoro. Basta investire nella qualità».
Rubino chiude: «C’è chi dice che Luca Lazzaro potrebbe essere il candidato giusto per guidare Taranto». Lazzaro risponde: «Non mi interessa una carica, mi interessa che questa città cresca. Se posso aiutare, lo farò come sempre. Ma con i fatti, non con le etichette».
🎥 Guarda l’intervista completa realizzata da Antonio Rubino su YouTube:
https://youtu.be/1fWelPVk9eA