Dopo il SS.Annunziata, anche la Neonatologia del Perrino in affanno per la mancanza di medici specializzati

La scorsa settimana ha destato impressione lo sfogo pubblicato da un medico del Unità di Terapia Intensiva Neonatale del “Santissima Annunziata” di Taranto, Giovanni Ciracì, che denunciava la gravosità del carico lavorativo sulle spalle sue e di quelle dei suoi colleghi in un reparto nel quale sono attualmente in servizio solo 7 sui 14 operatori specializzati previsti dalla Carta dei servizi, e dove presto potrebbero restare solamente in 3, visto che alcuni medici hanno fatto richiesta di passare in reparto o ad altra sede.
Identica situazione vive però il reparto Utin del “Perrino” di Brindisi dove, a fronte di 12 medici previsti dalla pianta organica, sono attualmente in servizio solamente 4, anch’essi in procinto di dimezzarsi, visto che due dottori hanno fatto richiesta di trasferimento.
Se già ora il reparto di Brindisi sta supplendo con l’utilizzo di pediatri provenienti da altre strutture o richiamando addirittura medici andati già in pensione, che tuttavia non sono neonatologi specializzati, e questo determina l’impossibilità di trattare neonati molto prematuri, con un’ulteriore riduzione del già ridottissimo organico, il reparto andrebbe incontro a sicura chiusura.
Sorte già toccata in passato, come documentato più volte nell’ultimo anno dai mezzi di informazione, alla Radiologia interventistica, o come rischia di accadere al reparto Grandi Ustionati, altro fiore all’occhiello dell’ospedale brindisino. Ed altri reparti sono in affanno, a partire da Cardiologia, Chirurgia ed Ortopedia.
Lo scorso sabato, proprio in occasione della Giornata mondiale della Prematurità, nella centralissima Piazza Vittoria, il personale sanitario e le famiglie dei bambini curati dall’Utin del Perrino hanno voluto manifestare, con un presidio, tutta la preoccupazione che li pervade per il futuro così incerto di questo reparto. Hanno portato la loro testimonianza significativa anche ragazzi brindisini in piena salute, che al reparto del Perrino devono la loro stessa sopravvivenza, perché nati molto prematuri.
In un quadro così complesso e drammatico, qual è quello della sanità pubblica, con una fuga generalizzata di medici verso il privato, e quella brindisina in particolare, che ha meno posti letto di quelli ai quali avrebbe diritto in base alla popolazione residente, e nella quale al momento non esistono altri punti nascita al di fuori del Perrino, l’ASL ha pubblicato un bando di concorso per titoli ed esami, in scadenza il 16 dicembre, finalizzato all’assunzione di 16 medici, così articolati: due per Medicina interna, cinque per Ortopedia e traumatologia, quattro appunto per Neonatologia, cinque per Anestesia e rianimazione.