Rapina a furgone portavalori sulla Brindisi-Lecce: le indagini sono indirizzate sulla pista nord pugliese

Com’era preventivabile osservando le modalità organizzative della rapina inscenata lo scorso giovedì sulla strada Statale 613, all’altezza del Comune di Torchiarolo, le indagini delle forze dell’ordine si sono incentrate subito in direzione della criminalità del territorio a cavallo fra le province di Bari e Foggia, in particolare alla mala di Cerignola, assolutamente non nuova a questo modus operandi.
Gli inquirenti sono stati rafforzati in questo dalla collaborazione offerta loro immediatamente dai colleghi delle province del nord della Puglia così come da altri elementi, a partire dall’individuazione degli autori di analoghi azioni criminali in territori anche distanti da questa Regione. E’ il caso di due rapine a furgoni portavalori effettuate lo scorso anno nelle province di Milano e Bologna, per le quali la Procura di Bologna ha dato mandato di arresto ad un piccolo gruppo di persone originarie del foggiano.
Ma ancora di più, a indirizzare chi indaga sulla matrice nord pugliese dell’azione criminale che ha impressionato l’intera Italia, la provenienza delle automobili date alle fiamme sulla superstrada fra Brindisi e Lecce, in entrambi i sensi di marcia, col fine di ritardare il più possibile l’arrivo di Carabinieri e Polizia sulla scena del crimine: si tratta di otto auto ed un furgone che erano state rubati in provincia di Bari e che poi sono stati utilizzati per avere il tempo di effettuare la rapina a mano armata a colpi di kalashnikov.
Si valuta comunque anche la probabile cooperazione di qualche basista del Salento nell’organizzazione della complessa operazione, qualcuno del territorio a cavallo fra le province di Brindisi e Lecce che innanzitutto conoscesse bene il territorio e che poi trovasse anche un luogo nel quale parcheggiare i mezzi rubati nei giorni precedenti il colpo messo a segno sulla Statale. Del resto, grazie al lavoro di osservazione dei filmati a disposizione, gli inquirenti sono riusciti a individuare un elemento importantissimo di questa clamorosa azione, e cioè la direzione che la banda, composta da almeno dieci malviventi, tutti incappucciati, come testimoniato anche dagli automobilisti che li osservavano da lontano, ha seguito per allontanarsi dalla scenda del crimine: una stradina di campagna che conduce in direzione di San Pietro Vernotico. E poi?
A questo proposito, il Ministero dell’Interno sta valutando la possibilità di aprire un nuovo commissariato di pubblica sicurezza proprio a San Pietro V., Comune assolutamente strategico per la sua posizione a cavallo delle due province e quindi anche per monitorare le azioni della criminalità del nord Salento. Intervenendo alla festa della Polizia di Lecce, il ministro Matteo Piantedosi ha affermato pubblicamente la massima determinazione nell’individuazione dei responsabili della rapina, per i quali attualmente è aperto un fascicolo a carico di ignoti per “rapina aggravata”: “tempo ci vorrà, ma verranno assicurati alla giustizia gli autori di questi crimini odiosissimi. (con riferimento anche a quanto avvenuto pochi giorni prima a Sassari, n.d.r) Questo è l’impegno che voglio prendere”.