Il sindaco di Specchia ci scrive per esporre le ragioni della sua amministrazione sull’espianto di un albero di bagolaro
Ieri abbiamo pubblicato un articolo dal titolo “A Specchia la cittadinanza si mobilita per la salvaguardia di un albero monumentale”, contenente anche parte dell’appello-sottoscrizione che un comitato civico locale (“Salviamo l’albero di Specchia”) ha pubblicato sul sito Change.org al fine di evitare che questo imponente albero, che sorge nel centro della località del basso Salento, possa essere estirpato.
Abbiamo ricevuto, e tale e quale pubblichiamo, una nota da parte del sindaco della Città di Specchia, l’Avv. Anna Laura Remigi, che ringraziamo per l’attenzione, contenente una ferma e motivata presa di posizione sulla questione.
Se accertaste la situazione prima di pubblicare falsità sapreste che l’albero in questione non è affatto centenario (ha circa 70 anni). Le sue grosse radici (dette spaccasassi) hanno spaccato la volta delle caverne che si trovano sotto la strada e c’è il rischio che smotti la strada. L’albero è pericolosissimo e per salvarlo (per un periodo massimo di 10 anni, poi spaccherà di nuovo perché le radici saranno ancora più grosse) occorrono più di €200.000 e si dovranno cementificare tutte le grotte antiche sottostanti. L’albero non è secolare, non è monumentale, non è un simbolo del paese né è identità.
Non è di pregio né è raro. Sono sempre tanti gli alberi che si devono tagliare perché piantati in posti sbagliati e poi diventati pericolosi per l’incolumità pubblica.
Rammento che a Specchia, solo nell’ultimo anno abbiamo piantato oltre 5000 alberi.
La prossima volta un po’ di contraddittorio non guasterebbe visto che volete fare informazione.
15 Mila firme o 1milione di firme non servono a nulla se si basano su informazioni false.
Avv. Anna Laura Remigi
La puntualizzazione del sindaco è più che legittima. Da parte nostra precisiamo tuttavia che nell’articolo non si faceva riferimento ad alcuna forma di insensibilità del Comune di Specchia verso la questione degli alberi in generale. Si faceva invece presente l’importanza che quelli più antichi, monumentali o no, hanno per la storia di una comunità. D’altronde se una parte della cittadinanza si è voluta mobilitare per salvaguardare quest’albero, esso dovrà pur avere un valore dal punto di vista storico e affettivo.
Inoltre, si faceva presente la speranza di poter salvare, con un investimento economico, i proverbiali capra e cavoli, mettendo in sicurezza il muro di contenimento con un intervento di manutenzione che riuscisse, al tempo stesso, ad evitare l’espianto del bagolaro. L’intervento del sindaco ci ha fornito una chiara motivazione per la quale, l’amministrazione da lei diretta, ritiene che questo non sia sostenibile.
Comunque vada a finire, ci sembra che il quadro della situazione sia ora esaustivo.