Grande partecipazione per la presentazione del libro di Claudia Durastanti presso il Palazzo Ducale Malvinni Malvezzi

Grande partecipazione per la presentazione del libro di Claudia Durastanti presso il Palazzo Ducale Malvinni Malvezzi Con una grande partecipazione di cittadine e cittadini che hanno seguito con interesse e attenzione lo svolgimento di tutto l’evento, si è tenuta a Matera-Capitale della Cultura 2019, nell’incantevole Sala degli Specchi del Palazzo Ducale “Malvinni Malvezzi”, risalente al XIV secolo, la nona edizione della Rassegna di Amabili Confini, tema del 2024 “Oblio“, la presentazione del libro di Claudia Durastanti, con la presenza dell’autrice.
La presentazione è stata aperta da Marilù Ardillo (Copywriter e autrice ) e dall’imprenditrice Brunella Persia, moderatrice dell’incontro, che ha ricordato l’importanza della scrittrice e giornalista musicale Claudia Durastanti, la sua capacità poliedrica di intellettuale a tutto tondo sempre vicina al mondo dei ribelli.
Claudia Durastanti (Brooklyn, 1984) è scrittrice e traduttrice, cura i libri de La Tartaruga, collabora con diverse testate culturali e fa parte del comitato editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino.
I suoi racconti sono apparsi su Granta, The Los Angeles Review of Books e The Serving Library. È la traduttrice italiana di Joshua Cohen, Donna Haraway, Ocean Vuong. La straniera, finalista al Premio Strega 2019, è tradotto in venti-tre paesi e ha ricevuto un PEN Translates Award. Vive a Roma.
Claudia Durastanti è tornata con un nuovo romanzo, “Missitalia”, in libreria già dal 5 marzo per La Nave di Teseo.
Missitalia unisce con fili invisibili tre figure di donne in epoche diverse, in un Sud che è innanzitutto terra di appartenenza ancestrale.
Solo mantenendo il sottile intreccio di fili che ci ancorano al nostro inizio nel mondo, è possibile sentirsi meno soli e disorientati nel difficile compito di abitarlo e conoscerlo o, più semplicemente, conquistarne un piccolo angolo.

Claudia nel suo nuovo romanzo di fantasia “Missitalia”, racconta la storia dell’irrequieta e temeraria Amalia Spada, un’avventuriera lontana dai tumulti che agitano l’insorgente nazione, che vive in una casa tra i calanchi lucani, diventata un rifugio per creature diseredate e ribelli, per ragazze selvatiche e uomini dalla forza mozzata.
Quando arriva l’industrializzazione, la Fabbrica piomba nelle loro vite come un oscuro oggetto del desiderio, mutandone per sempre il destino.
Negli anni del Dopoguerra e della corsa all’energia, troviamo la giovane antropologa Ada impegnata nell’esplorazione della Basilicata, terra del sortilegio e del petrolio, mentre scopre le mutevoli incarnazioni dell’amore.
Tra centri di potere e impianti d’estrazione, Ada si ritrova in un Sud che rivoluzionerà il corso della sua esistenza.
Cento anni più tardi quando la Lucania è diventata la base per la colonizzazione della Luna, Ada si ritrova una donna solitaria e libera che, ridà vita a oggetti non più desiderati.
Nel suo passato c’è stato un marito, ma anche il bisogno di andare lontano; nel suo presente, la voglia di conciliarsi con l’idea della fine.
Le donne di Claudia Durastanti sono donne selvagge, avventuriere e viaggiatrici, originarie della Val D’Agri, terra di mistero e sortilegi, tutte donne con alle spalle storie di vita vissuta, che affrontano gli urti instabili del progresso.

In Missitalia le donne preservano la bellezza del mistero, attraversando lo spazio e il tempo, si riuniscono in comunità, diventano spie, salvano gli scarti dell’umanità, sono capaci di grandi speranze e grandi bugie, in una terra che produce olio nero, che vede il progresso con diffidenza. Ada sa che con la modernità e le sue chimere, dovrà perdere l’orientamento per poi ritrovarlo, cerca una nuova vita, e… la libertà.
Quando arriva la Fabbrica, gli animi si dividono, chi ne rimane affascinato, e poi vittima, chi la considera irreale, in molte fuggono dalla casa, dalla terra per cercare quell’altrove dove costruire il futuro anteriore.
Il cambiamento è essenza dell’immobilità e le donne/persone sono come anguille, che si trasformano, si spostano, streghe e guerriere allo stesso tempo.
Nel dopoguerra Ada che è una studiosa, va in missione nella terra dei suoi avi, che partorisce petrolio, intriso di potere, ma mantiene ancora intatto il suo mistero ancestrale.
La Val d’Agri è il luogo da raggiungere, in una ricerca antropologica che scava nei sentimenti, nei bisogni più elementari, e fa riaffiorare le voci, uguali negli anni, anche in uno spazio che ha conservato la sua violenza di terra inquieta e secca.
Una terra tutta da studiare, commemorando anche la realtà tossica delle trivelle.
La Lucania è la base da cui partono le navicelle per la colonizzazione dello spazio e vive specularmente alla sua gemella lunare, il mondo nuovo dove tutto doveva essere diverso ed è tutto uguale, in una fissità che nega il fluire del tempo, ripudia il concetto di passato e di futuro, proibisce la parola fine.
In questa terra, la realtà avveniristica svuota anche l’identità, e riduce a lettera prima la protagonista, l’alpha, una donna solitaria, resa fragile nel corpo, ma forte nel recuperare le cose perdute, nel ridare vita agli oggetti, per un’ecologia dei rifiuti in un presente che si è fatto discarica di tutto quello che all’umanità sembrava inutile.

La Terra, allora, desertificata e aspra, ritorna a essere terra promessa, si riscatta con la nostalgia dell’assenza e anche dell’indifferenza subita, pronta a riaccogliere: è l’approdo imperfetto dove poter ritornare e continuare a far scorrere il tempo, a sovrapporre il mondo fantasticato e quello agito.
Missitalia è quindi un’avventura di eroine, viaggiatrici audaci dalla Lucania alla Luna e ritorno, unite da corrispondenze invisibili, capaci di immaginare la felicità, lasciando spazio ai sogni.
La scrittrice Amalia Durastanti, la moderatrice Brunella Persia e Amabili Confini, hanno ringraziato i numerosissimi cittadini che hanno partecipato a questo bellissimo momento di confronto e di approfondimento sulla Basilicata, la questione del petrolio, che ha segnato profondamente la vita del paese e ha cambiato chiaramente in negativo, il destino della regione.
La nona edizione di Amabili Confini dal 16 maggio al 13 giugno dal tema “Oblio”, proseguirà nel prossimo futuro con altri momenti importanti di incontro e di iniziativa.
“Madre sa che questo è l’unico atto d’amore possibile, stringere qualcuno e contemporaneamente sussurrargli come sparire nell’ombra. L’unico messaggio da tramandare a una persona amata, a ogni figlia, vera o falsa che sia.”