“Sanità Partecipata”: Bari apre le porte ai cittadini volontari

In una mossa che promette di ridisegnare i contorni della sanità pubblica, la ASL di Bari ha inaugurato un’era di “sanità partecipata”, aprendo le sue porte a volontari e organizzazioni del Terzo Settore. Questo programma pilota, incentrato inizialmente sulle farmacie territoriali, mira a consolidare una rete di supporto comunitario unica nel suo genere, elevando il concetto di assistenza a nuove vette di cooperazione e impegno civico.

La “sanità partecipata” non è solo una frase accattivante; è un vero e proprio cambio di paradigma. L’idea alla base è tanto semplice quanto rivoluzionaria: coinvolgere direttamente i cittadini e le loro associazioni nella gestione dell’assistenza sanitaria, trasformando gli utenti da semplici beneficiari a protagonisti attivi. Questa iniziativa di Bari segna un punto di svolta, dimostrando che la collaborazione tra il settore pubblico e la società civile può portare a miglioramenti tangibili nella qualità del servizio sanitario.
La manifestazione d’interesse lanciata dalla ASL di Bari è un invito aperto a chiunque voglia contribuire, rendendo evidente il desiderio dell’ente di sperimentare forme innovative di partecipazione comunitaria. L’obiettivo? Creare un sistema sanitario più inclusivo, efficiente e vicino alle esigenze reali dei cittadini.
Durante l’ultimo incontro del Comitato Consultivo Misto, il direttore generale facente funzioni, Luigi Fruscio, ha sottolineato l’importanza di questo progetto, descrivendolo come un modello potenzialmente esemplare per altre realtà sanitarie. La “sanità partecipata” è vista come un mezzo per superare la tradizionale distanza tra cittadini e istituzioni sanitarie, favorendo un dialogo diretto e costruttivo.
Le implicazioni di questa iniziativa sono vaste. Non si tratta solo di migliorare l’accesso ai servizi o di rendere più umana l’assistenza. Si parla di costruire una comunità di cura, dove ogni membro può sentirsi coinvolto e responsabile del benessere collettivo. In questo scenario, le farmacie territoriali diventano non solo punti di erogazione di servizi, ma luoghi di incontro, scambio e collaborazione.