Siglato a Bari il protocollo per rinforzare l’inclusione e l’accoglienza
Siglato a Bari il protocollo per rinforzare l’inclusione e l’accoglienza In Italia è diffusa una percezione distorta degli immigrati. Gli stranieri, spesso accusati di essere un peso per la spesa pubblica, in realtà contribuiscono alle casse dello Stato più di quanto ricevano in welfare e servizi.
Urge superare gli interventi emergenziali e costruire un sistema omogeneo di accoglienza diffusa valorizzando dinamiche di co-programmazione e co-progettazione tra enti locali e Terzo Settore.
Le misure di inclusione sociale e lavorativa dei migranti, vanno considerate infatti come un “investimento” in grado di produrre nel corso del tempo minori costi futuri e ulteriori benefici per l’intera società.
Servono buone politiche d’integrazione rivolte a tutta la popolazione straniera. Queste politiche promuovono un futuro di convivenza civile, tra italiani e stranieri, e quindi vanno considerate come un beneficio per l’intera collettività.
Giuseppe Satriano , arcivescovo di Bari-Bitonto: “Sostenere e finanziare politiche d’integrazione significa investire in servizi e professionalità dei territori, consolidare pratiche collaborative interistituzionali e multifattoriali, lavorare in rete tra attori pubblici, Terzo Settore e mondo del lavoro, facendo sinergia e superando la frammentarietà degli interventi. ll governo deve imparare che l’accoglienza non può essere improvvisata, deve avere alle spalle politiche serie e cultura dell’accoglienza, invece ci ritroviamo sempre a dover gestire questi argomenti in stato di emergenza. dobbiamo finirla, perché la storia ci sta dicendo che ciò che abbiamo esportato ci torna indietro chiedendo pane e dignità. Non possiamo far finta di essere sordi a un grido nel quale continuiamo ad albergare, visto che molta immigrazione dei nostri giovani all’estero, al Nord Italia, e di anziani verso la Tunisia o il Portogallo è dettata dalla ricerca di una vita dignitosa“.
Lo ha detto a margine della presentazione del protocollo Bari – Baricentro per l’attuazione di una rete d’inclusione.
Il documento è stato sottoscritto questa mattina da Carmela Ventrella, coordinatrice del Comitato di indirizzo del protocollo, Andrea Lovato, direttore del dipartimento di Giurisprudenza, monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto, Antonio Sanguedolce, direttore generale dell’Asl Bari, Francesca Bottalico, assessora al Welfare del Comune di Bari e Giorgio Nicola Copertino, delegato del preside della facoltà Teologica pugliese.
Il protocollo, in dieci punti, prevede anche iniziative di sensibilizzazione fra i cittadini, iniziative di rigenerazione dei quartieri a rischio esclusione sociale, il sostegno a chi sceglie Bari come meta di pellegrinaggio.
L’obiettivo è quello di richiamare tutte le istituzioni italiane ed europee ai loro doveri di umanità e giustizia per vere politiche di pace, cooperazione internazionale, accoglienza e inclusione, canali umanitari per i rifugiati e accessi legali per i migranti, nel pieno rispetto di tutti i diritti della persona, nativa o migrante.
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