Tentato femminicidio ad Acquaviva delle Fonti: donna in fin di vita, marito in manette
Tentato femminicidio ad Acquaviva delle Fonti: donna in fin di vita, marito in manette. Sabato sera, in casa sua ad Acquaviva delle Fonti, una donna di 42 anni è stata ferita gravemente con tre coltellate dal marito. L’uomo, che la vittima aveva già denunciato in passato, è stato arrestato dai carabinieri. La figlia sedicenne della coppia era presente durante l’aggressione. La donna è ora all’ospedale “Miulli” in condizioni critiche.
La violenza sulle donne che hanno denunciato è un fenomeno grave e diffuso che richiede una risposta efficace da parte delle istituzioni e della società. Molte di queste donne avevano già denunciato il loro aggressore, ma non sono state adeguatamente protette. Solo il 12% delle donne uccise aveva ottenuto un provvedimento restrittivo nei confronti del partner o ex partner violento. La violenza sulle donne che hanno denunciato si manifesta in diverse forme: fisica, psicologica, sessuale, economica. Spesso è accompagnata da minacce, stalking, umiliazioni, isolamento. Fino ad arrivare all’uccisione.
Tentato femminicidio ad Acquaviva delle Fonti: donna in fin di vita, marito in manette
Per evitare che accada la violenza sulle donne e il femminicidio, è necessario agire su più livelli: individuale, relazionale, sociale e istituzionale. Alcune possibili azioni sono:
– Riconoscere e denunciare la violenza in tutte le sue forme: fisica, psicologica, sessuale, economica. Chiedere aiuto a centri antiviolenza, numeri verdi, forze dell’ordine o persone di fiducia.
– Sensibilizzare e educare al rispetto dei diritti umani e alla parità di genere fin dalla prima infanzia. Promuovere una cultura che contrasti gli stereotipi e le discriminazioni di genere.
– Sostenere le vittime di violenza con misure di protezione, assistenza e accompagnamento. Garantire loro un supporto economico, legale, psicologico e sociale adeguato.
– Prevenire e sanzionare i comportamenti violenti da parte degli uomini. Favorire percorsi di recupero e responsabilizzazione dei maltrattanti. Monitorare l’efficacia delle misure restrittive nei loro confronti.
– Adottare e applicare normative nazionali e internazionali che tutelino le donne dalla violenza. Ad esempio, la Convenzione di Istanbul del 2011 è il primo trattato internazionale che definisce il femminicidio come una forma di violenza di genere.
Seppur si conoscano i modi per evitare, ancora avvengono… cosa non funziona.