Xylella, allarme lavoro in Salento: persi 600mila giorni in 9 anni

Un danno silenzioso ma profondo: la Xylella continua a colpire non solo gli ulivi, ma anche l’occupazione agricola.
Tra il 2016 e il 2024 il Salento ha perso quasi 600mila giornate di lavoro agricolo, con un impatto economico vicino ai 40 milioni di euro in salari non corrisposti.

A lanciare l’allarme è il segretario generale della Uila Puglia, Pietro Buongiorno, che sottolinea come la batteriosi abbia compromesso gravemente l’intero settore agricolo, senza che ai lavoratori colpiti sia stato garantito un adeguato sostegno.
“La Xylella – afferma Buongiorno – ha distrutto uliveti e posti di lavoro, lasciando famiglie senza reddito e senza tutele.” Il sindacato chiede misure specifiche per il lavoro dipendente, analoghe a quelle già riservate alle imprese attraverso i Contratti di Distretto del Cibo e i fondi del Piano di Rigenerazione.
L’ultimo ritrovamento di alberi infetti a Minervino Murge, nella BAT, conferma che l’emergenza è tutt’altro che finita. Per questo, Uila sollecita una riforma strutturale delle norme sulle calamità, chiedendo il riconoscimento delle epidemie fitosanitarie come eventi calamitosi a tutti gli effetti. “Servono tutele vere, come il trascinamento delle giornate lavorative – oggi vincolato al datore – da garantire direttamente ai lavoratori,” conclude Buongiorno.