In memoria di Valerio Galeone

Monteiasi ha dato oggi il suo ultimo saluto a Valerio Galeone, Maestro incomparabile nell’arte della meccanica della bicicletta, nonché marito di Teresa e padre di Rosanna.
Valerio aveva accusato un grave malore lo scorso 23 marzo, mentre faceva attività motoria in solitaria in una zona di campagna. Soccorso solo con ritardo, dopo essere stato avvistato da un passante, è rimasto per più di due settimane fra la vita e la morte, prima di spirare nella giornata di ieri.
Da giovane bravo ciclista dilettante e amatore, aveva in seguito riversato la sua grande passione per la bicicletta aprendo nel 1990 un negozio, Bicimania, posto giusto sotto la sua abitazione, autentico punto di riferimento per tutta la Puglia centro-meridionale degli appassionati di questo splendido quanto dannato attrezzo.
Entrare in un negozio di biciclette equivale sempre a fare un tuffo nel passato, perché l’odore acre delle gomme nuove che vi si respira è sempre lo stesso, identico a quello che respiravamo quando entravamo da piccoli nel locale di un rivenditore di bici, desiderosi di farcene acquistare una, quella dal colore che più ci piaceva, perché le bici che si comprano da piccoli sono tutte uguali per il resto.
E la bici rappresenta il primo mezzo col quale una persona va alla conquista del mondo, sia pure del piccolo mondo cui può aspirare un bambino, per questo ha un valore emotivo intramontabile, pari per il suo carico di emozioni al pallone o all’odore che hanno i quaderni o gli astucci nuovi, ché pure quelli ci ricordano, con nostalgia, com’era bello annusarli da piccoli.
Entrare nel negozio di Valerio Galeone consentiva di riannodare questa connessione sentimentale, perché Valerio non era solo, né prevalentemente, un rivenditore, oppure qualcuno che delegava ad altri il lavoro di officina. Valerio è stato un meccanico provetto, in grado di passare con rapida maestria dalla revisione, o dal montaggio, della bici d’alta gamma, del valore di migliaia di euro, alla bici da passeggio della signora che la usa per andare in giro in paese. Ed entrambe le tipologie di clienti, godevano della stessa professionalità.
Valerio ha avuto la capacità di ridare vita a mezzi che altri titolari di negozi per bici avrebbero depositato direttamente presso un deposito di ferraglia, oppure di sperimentare con successo brillanti modelli ibridi, nei quali un antico telaio da corsa veniva attrezzato con ruote da fuoristrada, o il contrario. Non sono esistiti limiti alla sua capacità d’inventare soluzioni di successo, perché alle grandi competenze del mestiere univa una cassetta degli attrezzi, e dei ricambi, amplissima, unita ad una immensa passione per il mezzo a due ruote.
L’altra caratteristica che ha fatto di Bicimania un posto particolare, tipico delle botteghe antiche, è la totale assenza di frenesia che lo caratterizzava. Scrupoloso, meticoloso, Valerio chiedeva in cambio, a ragione, la stessa serietà da parte della clientela. Il suo negozio ha rappresentato anche un ruolo nel quale discorrere lungamente, e liberamente, mentre era intento a lavorare sulle biciclette, di storie legate al ciclismo e alle avventure incredibili che regala questo sport ai suoi praticanti. Quel tipo di avventure che accendono l’orgoglio in chi le ha vissute, e tengono viva la passione e l’interesse verso quelle a venire.
Chiunque lo abbia frequentato, nel corso degli anni, non farà fatica a riconoscere questo aspetto. Ecco perché oggi, al suo funerale, ma anche fra chi ha partecipato solo lasciando un messaggio di commiato sulla sua pagina facebook o dedicandogli un pensiero, serpeggiava quella tipica aria di smarrimento che pervade le persone quando si rendono conto che, improvvisamente, viene a mancare un luogo nel quale si è coltivata una passione, quindi un pezzo della propria vita.
Viene da pensare, in fondo, che un luogo bello come Bicimania, all’antica, non potesse del resto trovarsi non diciamo in una grande città, ma nemmeno in un paesone, dove ormai la fretta, quando non l’arroganza e la spocchia, diciamo pure la voglia di apparire e di mostrarsi, hanno finito col cancellare la tradizione delle antiche botteghe di una volta, fatta da buone maniere e semplicità. Per chi se le ricorda, oppure per chi, pur non avendole conosciute, può trovarne ancora testimonianza nei piccoli centri.
Ecco, la dimensione ideale, perfetta, per un luogo come Bicimania, era un posto come Monteiasi.

Ci piace chiudere questo ricordo con una foto che ritrae un giovane Valerio assieme al suo amico Franco Scotti, importante dirigente del ciclismo pugliese e presidente della società tarantina UPJ Taranto, una cui maglia era adagiata sul feretro, accompagnandolo nel suo ultimo viaggio.