Grano in picchiata, la Puglia sotto assedio canadese

Il prezzo del grano duro pugliese crolla ancora a Foggia. Intanto, le importazioni dal Canada volano a +68%. Per Coldiretti è una bomba a orologeria per l’intera filiera agricola locale.
La Borsa Merci di Foggia segna l’ennesimo colpo per i produttori: il grano duro locale scende a 315 euro a tonnellata, 7 euro in meno rispetto alla settimana precedente. Il calo arriva mentre le importazioni di grano straniero, in particolare dal Canada, segnano un’impennata del +68% nel 2024 rispetto all’anno precedente, raggiungendo le 392mila tonnellate.
A denunciarlo è Coldiretti Puglia, che punta il dito contro la concorrenza sleale e l’uso di sostanze chimiche vietate in Europa, come il glifosato, impiegato in pre-raccolta nel grano canadese. La situazione è aggravata da un quadro internazionale incerto: la guerra commerciale tra Stati Uniti e Canada potrebbe deviare ulteriori volumi di grano verso il mercato europeo, inondando anche quello italiano.
Secondo le stime, le superfici coltivate a grano duro sono in calo del 6-7%, con punte del 10% in Puglia e Sicilia. Tra costi produttivi in crescita, effetti climatici e importazioni incontrollate, la cerealicoltura pugliese rischia un tracollo. Coldiretti chiede regole comuni, trasparenza in etichetta e più controlli ai porti, per tutelare qualità, sicurezza e dignità del lavoro agricolo.