Attenzione alla trappola che vi fa pagare due volte l’energia elettrica

Come un sistema costringe a volte di pagarla due volte senza accorgevene
Come se non bastassero gli aumenti continui delle bollette elettriche che ogni mese mettono in ginocchio migliaia di famiglie, ora arriva anche la beffa: i cittadini rischiano di pagare due volte lo stesso debito senza nemmeno rendersene conto.
Sembra uno scherzo, ma è la realtà che si nasconde dietro un meccanismo oscuro e poco conosciuto che sta già facendo le prime vittime. È il risultato di un sistema contorto e complicato che vede coinvolti fornitori di energia, società di recupero crediti e, naturalmente, i cittadini-consumatori, sempre l’ultimo anello della catena e sempre quelli a pagare il conto più salato.
La vicenda è questa: quando un cliente cambia fornitore di energia, il vecchio gestore ha diritto, attraverso un meccanismo stabilito da ARERA, chiamato CMOR, a recuperare eventuali somme non pagate. Come? Facendo inserire quell’importo nella bolletta del nuovo gestore. È quanto accaduto, ad esempio, con la società Octopus Energy, che ha regolarmente inserito in fattura l’importo di un vecchio debito maturato con il precedente fornitore, in questo caso ENEL. Importo che il cliente ha regolarmente saldato.

Fin qui, potremmo dire, nulla di strano. Ma la trappola arriva dopo.
Perché quel pagamento inserito in bolletta e versato al nuovo fornitore non viene considerato, agli occhi di ENEL, come estinzione del debito. Viene invece classificato come “indennizzo di mancato pagamento”. Il debito, formalmente, resta aperto e viene ceduto a società di recupero crediti, come la ben nota Fire S.p.A. (A quanto pare comprerebbe da ENEL i crediti), una spa a “socio unico”
Questa società, a distanza di mesi dal pagamento effettuato, invia ai cittadini una nuova richiesta di pagamento per la stessa somma, spesso maggiorata di spese, interessi e costi di recupero.

Un sistema contorto e kafkiano che mette in ginocchio i più deboli: anziani, famiglie in difficoltà, persone che magari non capiscono nemmeno cosa stanno pagando e che, terrorizzate da minacce di tribunali, preferiscono saldare due volte piuttosto che rischiare pignoramento
Il paradosso è grottesco: il cittadino si trova costretto prima a pagare l’importo al nuovo fornitore, pena il distacco dell’energia, e poi a ricevere la diffida della società di recupero crediti che pretende la stessa somma, come se il debito non fosse mai stato pagato.
Spesso, quando il cittadino paga all’attuale gestore quanto precedentemente dovuto, come nel caso che vi stiamo raccontando, può nemmeno accorgersi che sta pagando il vecchio debito, ma puo’ attribuirlo ad un maggiore consumo effettuato.
Chi paga il prezzo di questo gioco? Sempre gli stessi: la povera gente, i cittadini onesti che fanno fatica a pagare le bollette, che vivono di stenti, che ogni mese devono scegliere se pagare l’elettricità o fare la spesa.
E sapete qual è la soluzione proposta da questo sistema assurdo? Che il cittadino, dopo aver pagato anche la Fire S.p.A., possa poi chiedere la restituzione dell’importo al nuovo gestore (in questo caso Octopus) attraverso un accordo tra ENEL, la stessa Fire e le associazioni dei consumatori. In pratica: prima paghi due volte, poi, forse, ti rimborsano.


E viene spontaneo chiedersi: non sarebbe stato normale e corretto che ENEL e la Fire avessero contattato direttamente il cliente moroso, senza passare per un sistema che rischia di creare solo confusione e danni economici ai cittadini?
Così non è. E a pagarne le conseguenze sono soprattutto i più deboli, le persone anziane, le famiglie in difficoltà economica, coloro che faticano a leggere e capire una bolletta, figurarsi decifrare questa assurda macchina burocratica.
Questo sistema, pensato per tutelare i grandi fornitori, finisce per diventare un incubo per la gente comune.
Un meccanismo perverso che può spingere chi non sa come difendersi a pagare due volte, per paura di un tribunale o semplicemente per non perdere la fornitura di energia.
È doveroso che le autorità di controllo intervengano e che l’opinione pubblica venga informata di questo meccanismo perverso che rischia di trasformare un semplice cambio di gestore in un incubo burocratico e legale

È arrivato il momento di accendere i riflettori su questa vicenda. I cittadini devono sapere che dietro le richieste di pagamento possono nascondersi insidie. Non lasciatevi intimidire: verificate sempre, informatevi, contestate quando necessario.
La trappola della doppia bolletta è reale e nessuno ve la racconterà, se non chi ogni giorno vive sulla propria pelle il peso di un sistema che calpesta i più deboli. L’unico rimedio è quello di rivolgervi ad una seria associazione dei consumatori