Il nome di Avetrana torna a comparire nel titolo della serie televisiva sul caso Scazzi

Rettificando completamente il giudizio espresso precedentemente nel decreto col quale si impediva l’utilizzo del nome di Avetrana all’interno del titolo della serie televisiva dedicata alla morte di Sarah Scazzi, il Tribunale di Taranto ha stabilito che esso torni a essere quello stabilito dalla sua produzione: Avetrana – Qui non è Hollywood.
Utilizzando nelle motivazioni, come spesso accade nel linguaggio giuridico, un’espressione latina e cioè in re melius perpensa, che potremmo tradurre con “alla luce di una valutazione più ponderata degli elementi in esame”, il giudice ha quindi stabilito che il nome della cittadina più a sud della provincia di Taranto, legata indissolubilmente nella memoria collettiva nazionale a quel terribile fatto di cronaca, non viene significativamente leso dal suo essere incluso nel nome di una serie televisiva peraltro già andata in onda su Disney+.
Agli antipodi naturalmente il commento delle parti in causa. Se il regista Pippo Mezzapesa esulta poiché, a suo parere, “la serie si riappropria finalmente di uno dei suoi elementi fondanti. Per noi autori il titolo non poteva prescindere dal nome del paese in cui i fatti sono avvenuti. Avetrana è parte della storia e protagonista della serie”, il sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi, annunciando l’intenzione di non impugnare l’atto per evitare il rischio di spese legali ulteriori ai danni delle casse comunali, manifesta una chiara amarezza dettata dal fatto che il magistrato giudicante si sia sostanzialmente rimangiato il proprio giudizio, impedendo che alla comunità di Avetrana possa giungere un ulteriore danno di immagine.
Come abbiamo già scritto, Avetrana rientra nel nucleo di quei toponimi che resteranno indissolubilmente legati ad un fatto di cronaca che tanto ha colpito l’immaginario collettivo, come Cogne, Erba o Novi Ligure o via Poma, e questo senza che la sua inclusione nel titolo della serie televisiva ad esso dedicata possa significativamente spostare questo dato di partenza. Fa bene il sindaco, certamente, a spendersi per mostrare un’immagine quanto più positiva del suo paese, ma questo dovrebbe farlo spiegando, innanzitutto, come un fatto del genere, quello dell’uccisione di una ragazza incolpevole, chiunque ne sia stato il responsabile, possa accadere veramente dappertutto, e che il caso soltanto sceglie, a suo insindacabile giudizio, periodicamente, che una località debba esserne invischiata, senza che questo possa minimamente dimostrare nulla di particolare sulle qualità morali medie di una comunità.