Morto il 37enne di Andria caduto in monopattino 10 giorni fa

Non ce l’ha fatta Emanuele Mansi, il 37enne di Andria coinvolto in un incidente col proprio monopattino occorsogli nella serata di giovedì 13 marzo, mentre provava a seminare una pattuglia della polizia urbana che precedentemente gli aveva imposto di fermarsi per un controllo.
Temendo evidentemente di essere sottoposto ad un verbale e alla relativa sanzione per il fatto di non indossare il casco, divenuto obbligatorio da quest’anno anche per chi guida i monopattini dopo la revisione del Codice della strada l’uomo, che aveva piccoli precedenti penali, ha cercato di allontanarsi velocemente dal luogo, ma è stato inseguito dalla moto dei vigili urbani.
In questo frangente caotico, Mansi è andato a sbattere contro delle auto parcheggiate, perdendo poi l’equilibrio e battendo la testa per terra. Trasferito presso l’ospedale “Bonomo”, egli è rimasto fra la vita e la morte per 9 giorni, prima di spirare, nella giornata di ieri.
L’episodio ricorda da vicino quanto accaduto a Milano lo scorso 24 novembre, quando morì in circostanze analoghe il 19enne Ramy Elgaml, il quale viaggiava a bordo di una moto guidata da un amico, che non aveva voluto fermarsi davanti ad uno “stop” di una pattuglia dei carabinieri. Un caso che ha fatto discutere moltissimo l’opinione pubblica, in merito alle eventuali responsabilità degli agenti, ma che fu ad ogni evidenza ascrivibile alla condotta del motociclista.