Il derby fra Fasano e Brindisi finirà solo presso il giudice sportivo.

Il derby valido per il girone H della Serie D fra Fasano e Brindisi giocato ieri è salito agli onori delle cronache anche del Tg1, non certo per quanto accaduto sul rettangolo verde o per un episodio particolare relativo allo svolgimento della partita, ma per il fatto di essere stata sospesa a 10 minuti dal termine per le intemperanze dei tifosi del Brindisi, cui sono seguiti anche tafferugli fra le due tifoserie fuori dal “Vito Carlo”.
Calcisticamente parlando, la sfida volgeva al termine dando l’impressione di non poter più regalare significativi cambiamenti rispetto al 2-0 maturato a favore dei padroni di casa del Fasano, e quindi continuando a relegare il Brindisi a fanalino di coda di una classifica certo viziata dalla grave penalizzazione per le irregolarità amministrative commesse nella scorsa stagione.
Una stagione che la società biancoazzurra aveva provato a raddrizzare in tutti i modi, con vari innesti in corso d’opera, ma ottenendo una rincorsa che si è sempre arenata sul più bello, con la squadra che ha regalato tanti preziosissimi punti negli ultimi minuti di sfide fondamentali per ottenere quantomeno un posto nei playout.
Il 2-0 di ieri quindi, a sette giornate dal termine e con un handicap che restava di 7 punti rispetto alla terz’ultima posizione, suonava come una mezza condanna ieri, mentre il Fasano con i 3 punti vedeva consolidarsi una posizione di totale tranquillità.
Se in virtù della frustrazione per la sconfitta che sapeva di condanna, o se piuttosto tale sconfitta risultava indigeribile in virtù della grande rivalità fra le due tifoserie, gli ultras brindisini hanno quindi iniziato a lanciare dei fumogeni sul terreno sintetico dello stadio fasanese, che ha preso fuoco, richiedendo l’intervento degli addetti alla sicurezza e degli estintori. Si riparte dopo pochi minuti, ma un altro fumogeno colpisce un giocatore del Fasano, Facundo Onraita, e la partita viene sospesa a maggior ragione.
Si fa un ultimo tentativo di concludere la partita, dopo mezz’ora, ma senza alcun risultato: il lancio dei fumogeni prosegue imperterrito e la gara viene definitivamente interrotta.
Con un’evidente e ulteriore leggerezza, seguita diranno molti alla decisione del prefetto di non vietare la trasferta ai tifosi del Brindisi, visti i cattivi precedenti e come era stato fatto d’altronde all’andata nella sfida al “Fenuzzi”, le tifoserie vengono fatte uscire dallo stadio assieme ed entrano in contatto.
Questa volta pare siano stati i padroni di casa ad esacerbare, quasi ve ne fosse ancora bisogno, gli animi. Miracolosamente, grazie al pronto intervento delle Forze dell’ordine, che poi provvederanno a scortare anche il pullman della squadra e le auto dei tifosi, non si fa davvero male nessuno, ad eccezione di un tifoso del Brindisi, lievemente contuso.
In serata il Brindisi Calcio emette un comunicato nel quale prende le più ferme distanze dalle iniziative “inqualificabile”e “vergognose” dei suoi sostenitori, o di una parte di essi, presenti alla trasferta provinciale. C’è anche chi , pur riconoscendo le chiare responsabilità dei tifosi brindisini, ha fatto presente come esse siano state un po’ la conseguenza di alcune gravi ed antisportive provocazioni cui avrebbero fatto ricorso i giocatori fasanesi, cosa che non ci meraviglierebbe particolarmente, visto come vanno spesso le cose sui campi di gara.
Quello che conta è che il Brindisi Calcio, oltre ad avere lasciato a Fasano quasi tutte le residue speranze di salvezza, vedrà comminarsi ora certamente una grave squalifica ai danni del proprio stadio.