Convegno dell’ASL di Brindisi su “Sport e Salute” con Donadoni e Benarrivo

Erano entrambi due punti fermi della nazionale di Arrigo Sacchi, quella che nel 1994 era praticamente con un piede e mezzo sull’aereo per tornare a casa dagli USA, andando incontro verosimilmente ad un trattamento simile a quello riservato alla nazionale di Fabbri al ritorno dai mondiali del 1966, quelli dell’uscita a causa del dentista nord-koreano Pak Doo-ik.
Invece, all’ultimo istante utile, il genio Roberto Baggio si accese e spinse gli Azzurri fino ai calci di rigore della finalissima contro il Brasile, conclusasi proprio con l’errore del “Divin Codino”. Il laterale destro Antonio Benarrivo, colonna del fortissimo Parma di Nevio Scala e brindisino purosangue, e Roberto Donadoni, sublime ala destra del calcio internazionale a cavallo fra gli anni ’80 e ’90, erano entrambi in campo in quella finale di Pasadena, a Los Angeles, ma si sono ritrovati a Brindisi per un convegno organizzato dall’ASL dal titolo “Movimento, sport e salute”, nella sede dell’Autorità portuale.
Un connubio inscindibile, se solo si pensi a quanto importante sia, in maniera continuativa, praticare attività motoria. Non è importante farlo a livello agonistico, né è necessario saper saltare l’avversario come un birillo come era abituato a fare Donadoni. L’attività motoria è la migliore polizza, assieme ad un’alimentazione attenta (ma le due cose sono legate, perché chi fa sport sta anche più attento a quello che mangia ed ha un metabolismo comunque accelerato) per tenere lontane, perché scongiurare del tutto non si può, malattie cardiovascolari e tumori.
“Il successo nello sport – ha detto Donadoni – è il risultato di un insieme di fattori. Sicuramente bisogna partire dalla passione: soltanto con questa si può lavorare ogni giorno per costruire il proprio futuro”.
Erano inoltre presenti il colonnello Carlo Calcagni, campione del mondo di atletica paralimpica, che porta ovunque la propia testimonianza di malato a causa dell’uso nell’esercito italiano dell’uranio impoverito, l’allenatore ed ex calciatore Renato Olive, collaboratore tecnico di Donadoni con il Parma e il Bologna e il giocatore di basket Edoardo Del Cadia. Hanno tutti raccontato le loro esperienze in ambito sportivo agli studenti del corso di laurea in Fisioterapia, dell’istituto comprensivo Cappuccini e del liceo scientifico Fermi-Monticelli.
Diverse le autorità presenti, in particolare fra i vertici locali del CONI e della sanità brindisina.
Il prefetto Carnevale ha sottolineato che “la presenza di testimonial, esempi di eccellenza nello sport, è fonte di motivazione per i giovani e insegna a vivere. È importante anche evidenziare la crescente attenzione del mondo dello sport e dei media verso la disabilità e le competizioni paralimpiche”.