“Persecuzione annuale”: Torre S.Susanna presenta un esposto alla Procura di Brindisi sul consorzio Arneo

Un vero e proprio atto di accusa, un’illegittima vessazione economica in cambio di nessun servizio ricevuto.
Una “persecuzione annuale” della quale il sindaco di Torre S.Susana, l’avvocato ed ex Parlamentare Michele Saccomanno, a nome dei suoi concittadini, e non solo dei suoi, ma di tanti residenti all’interno del cosiddetto “Consorzio Arneo”, chiede conto direttamente alla Regione Puglia.
Non è il primo ricorso in tal senso, altri ne sono stati fatti da privati Comuni facenti parte il Consorzio, un ente preposto essenzialmente alla pulizia dei canali di scolo delle acque reflue lungo le strade o di quelli domestici e comprendente una porzione molto estesa della fascia occidentale della provincia di Lecce, quella sud occidentale del brindisino e buona parte del brindisino. Una vicenda che si trascina fin dagli anni ’90, che vede cittadini che si rifiutano da tempo di versare quanto loro richiesto e altri che, per paura di sanzioni ulteriori, invece continuano a pagare. Un vero rebus.
Nel comunicato pubblicato dall’amministrazione comunale si fa riferimento alla sostanziale unità d’intenti con altri Comuni e al fatto che il sindaco sia stato già interrogato dalla magistratura incaricata di affrontare l’atto in tutela presentato.
La Regione Puglia avrebbe, a detta del sindaco Saccomanno, fatto lungamente orecchie da mercante sulla questione, ma ora ci sarebbero a suo carico ulteriori riscontri.
“Abbiamo colto l’opportunità di una legge regionale sulle nuove classificazioni del territorio e, con documenti alla mano, abbiamo dimostrato che il nostro territorio è stato abbandonato dal Consorzio di Arneo, che ha trasferito ad altri beneficiari i nostri soldi”, si afferma nel comunicato, motivo per il quale si chiede la restituzione ai cittadini torresi degli importi versati per un servizio inesistente.
Non si poteva, sostiene l’Amministrazione, giunti a questo punto, che chiamare la Regione a rispondere direttamente di un ente da essa controllato per il tramite di un esposto al Tribunale.
Dal canto suo l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, rispetto anche alle continue proteste fatte dagli agricoltori davanti alla sede della Regione, ha replicato che “il tributo è in capo ad altri”, facendo riferimento al Governo, pur spiegando che ne avrebbe parlato col ministro competente.
Anche in Regione i gruppi di centrodestra ed il Movimento 5 Stelle hanno presentato mozioni per la sospensione del famigerato tributo 630 e, nel caso dei partiti di centrodestra, anche l’annullamento di tutte le procedure di recupero crediti.