Verso un coordinamento unitario dei lavoratori dell’indotto di Enel Cerano ed Eni Versalis

L’incertezze per le future sorti lavorative a fare da collante, la speranza di poter fare sentire più forte la propria voce unendola a quella di chi si trova nella stessa posizione.
Dopotutto è proprio questo il modo col quale si concludeva il celebre Manifesto del partito comunista di Marx ed Engels: “Lavoratori di tutto il mondo, unitevi!”. Parafrasando i due grandi filosofi tedeschi, si potrebbe quindi dire: “Lavoratori delle industrie brindisine in crisi, unitevi!”
A Cerano c’è da smantellare un’enorme centrale a carbone, ed il posto di lavoro resterà garantito per questa operazione ed anche oltre, ha garantito Enel, per i lavoratori diretti. Assai più nebulosa è invece la situazione degli operai dell’indotto, il cui destino è legato a quanti di quei 13 progetti (cantieristica navale, logistica, dissalatore, lavorazione pale e pannelli) presentati mesi fa per il riutilizzo degli spazi che lascerà libera, da fine 2025, la centrale.
Per quanto riguarda i lavoratori del settore chimico brindisino, questa settimana c’è stata l’assemblea CGIL con i vertici nazionali del sindacato, e l’appello accorato ad azienda e a ministero, da parte di partiti e Provincia di Brindisi, a riconsiderare una così drastica dismissione generalizzata degli impianti che riciclano la plastica, il cosiddetto cracking, cosa che sta invece avvenendo in tanti stabilimenti italiani, Brindisi compresa. Anche in questo caso, rischiano tantissimi operai delle imprese dell’indotto. Eni Versalis ha risposto affermando di avere presto intenzione di convocare i sindacati.
Da qui l’idea di un coordinamento unitario, che ha visto una prima tappa in un’assemblea dei lavoratori dell’indotto delle industrie della città, tenutasi mercoledì presso gli stabilimenti Enel.