IL BUG, la felicità forzata tra sogno, realtà o incubo dei nostri giorni. Presentazione del libro sull’AI di Vito Centonze

IL BUG – la felicità forzata tra sogno, realtà o incubo dei nostri giorni. Presentazione del libro sull’AIGen Con una grande partecipazione di cittadine e cittadini che hanno seguito con interesse e attenzione lo svolgimento di tutto l’evento, giovedì 20 febbraio 2025, alle ore 19:30 ad Altamura, presso il salotto culturale LiberHub – Gianpiero Zaccaria, una nuova presentazione del libro, “IL BUG – La felicità forzata” dell’ing. Vito Centonze.
Evento culturale che rientra nella rassegna “Chiacchierate d’autore” giunta al secondo appuntamento del 2025.
L’Associazione culturale AlgraMà ha voluto coinvolgere due apprezzati professionisti murgiani, Vito Centonze – autore del libro – scrittore ed ingegnere, Francesco Dibattista, ingegnere e dirigente dell’Unità Operativa Cyber Sicurezza ASL-Bari, il chitarrista Pasquale Pisicoli che vanta importanti collaborazioni con Umberto Smaila e Dario Ballantini, il tutto corredato dalle riprese video e foto del fotografo Carlo Centonze.
Una serata che si è ripromessa ed è riuscita nella propria “Mission”, appassionare e interessare il pubblico sostenendo le eccellenze professionali locali, motivo di orgoglio e soddisfazione per la comunità murgiana.
Solo esaltando l’ingegno dei professionisti locali e quanti lavorano con passione ricevendo apprezzamenti troppo spesso fuori dai confini regionali, e non nella propria terra d’origine, si salvaguardia e si evita l’estinzione dell’identità culturale murgiana.
La cornice di LiberHub – Gianpiero Zaccaria in Altamura, stavolta ha aperto ai suoi ospiti la possibilità di misurarsi in maniera puntuale, tecnica, ma leggera con un ingegnere di Gravina in Puglia (BA) che, tanto ha detto e raccontato attraverso il suo libro “IL BUG – La felicità forzata“, accompagnando gli spettatori nei meandri della tecnologia informatica, in un viaggio verso il futuro dell’AIGen, esplorando con spirito critico una serie di imprescindibili, annosi e paurosi interrogativi: – “Si arriverà mai ad una vera coesistenza uomo-macchina fino ad influenzare la nostra felicità, e se la felicità andasse oltre il libero arbitrio minando l’evoluzione della nostra specie?” – “L’AI porterà alla nostra estinzione o eleverà l’umanità a nuove vette?” – “Come rimodellerà la nostra economia, la politica, la cultura e il mondo del lavoro?”. E infine, “Cosa dovrebbe fare ciascuno di noi per cavalcare, invece che subire, il rapido avvento di questa tecnologia?”
How(h)ard (is the) Peace…ovvero quanto difficile è la ricerca della pace. Questo è lo pseudonimo intorno al quale si raccolgono diversi racconti di cui l’autore Vito Centonze non riesce a definire in maniera specifica il genere.

Hanno di certo il gusto della fantascienza, della distopia, amalgamati dalla inquietudine di perdere tutta l’imperfezione della nostra attuale felicità.
Di certo ti piantano in testa un verme che, per qualche giorno, scaverà dei cunicoli nei pensieri.
L’𝐈𝐧𝐭𝐞𝐥𝐥𝐢𝐠𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐀𝐫𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 (IA) può davvero “pensare” o sta solo scimmiottando il cervello umano?
Se l’IA con più imparzialità e priva di emotività, decidesse per noi, 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐦𝐦𝐨 𝐩𝐢ù 𝐨 𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐢? Perché ci guiderebbe come avesse una sorta di anima sintetica?
Cavalcheremo l’onda tecnologica in arrivo, oppure ne saremo sommersi come di fronte a uno tsunami?
Un racconto breve e stimolante con un punto di vista etico sulle conseguenze fauste e nefaste che le modificazioni del mondo digitale stanno producendo nella nostra esistenza, un racconto incisivo che riesce a dipingere con maestrìa un futuro distopico inquietante e attualissimo.

“IL BUG – La felicità forzata” ha aiutato gli spettatori e aiuterà i lettori, a comprendere quanto stia evolvendo la pervasività tecnologica e che conseguenze, ci sarebbero nel nostro imminente futuro, se un Bug si insinuasse nei sofisticati algoritmi dell’AIGen che mirano a semplificare la nostra vita, a occuparci di noi, a coccolarci come una mammina virtuale e… a renderci più felici?
L’ing. Francesco Dibattista ha affrontato l’impatto dell’AI in ambito medico, chiarendo l’importanza dell’IA a fini preventivi e del suo utilizzo come supporto ai medici, del lavoro di interpretazione degli alert, la valutazione dell’impatto e le relative contromisure per arginare il fenomeno dei Cybercrime.
L’ing. Michele Dibattista ha anche sottolineato l’importanza del tema dell’efficienza energetica e sostenibilità ambientale, in quanto ogni interazione online si basa su dati artificiali in un data center che consumano molta energia per funzionare.
A parlare dei contenuti del libro di Vito Centonze, la giornalista Francesca Branà che, ha rivolto allo scrittore le seguenti domande: “Perchè cediamo accuratezza in cambio di velocità e diamo priorità alle decisioni impulsive rispetto al giudizio deliberato?” e “Come restare umani nell’epoca dell’AI?”.

A impreziosire la presentazione, le letture di alcuni stralci del libro sapientemente scelti come rappresentativi dei brani, “Heroes di David Bowie”, “Creep dei RadioHead”, “Eyes In The Sky degli Alan Parsons” e “Who Wants to live Forever dei Queen“, suonati dal chitarrista Pasquale Pisicoli, che vanta importanti collaborazioni con Umberto Smaila, Dario Ballantini e tanti altri.
Lo scrittore Vito Centonze ingegnere di giorno e inventore di storie di notte, la moderatrice e giornalista Francesca Branà, Francesco Dibattista e AlgraMà rappresentati da Michele Gismundo, Giacomo Scalera e Caterina Castoro, hanno ringraziato i numerosissimi cittadini che hanno partecipato a questo bellissimo momento di confronto e di approfondimento su un tema annoso e spinoso, quale l’avvento dell’AI, che ha segnato profondamente la vita del paese e sta cambiando chiaramente in positivo ma anche in negativo il destino dell’umanità.
I relatori hanno salutato gli spettatori con un interrogativo: “Che conseguenze ci sarebbero, nel nostro imminente futuro, se un “Bug” si insinuasse nei sofisticati algoritmi di AI che mirano a semplificare la nostra vita, a occuparsi di noi, a coccolarci come una mammina virtuale e a renderci…più felici?“.