Mesagne perde la sua figura più ammirata: addio al Prof. Ermes De Mauro

E’ morto stamane, all’età di 88 anni, il Professore Ermes De Mauro, esemplare punto di riferimento non solo per la comunità di Mesagne, ma per l’intera provincia di Brindisi.
Insegnante di Lettere classiche, egli ha lasciato una traccia indelebile in tante generazioni di studenti per qualcosa che va ben al di là delle materie insegnate. Gli insegnanti devono certamente fare al meglio la professione per la quale sono chiamati, ma quello che li rende unici, che non li fa finire in un generico ricordo degli anni della gioventù, ciò che fa scattare insomma negli alunni quel senso di gratitudine e affetto perenni, sono i tratti umani, la capacità di lasciare un segno nell’alunno, di fecondarne le migliori potenzialità.
Questa era la cifra del Professor De Mauro, la sua azione pedagogica, il suo calore umano, il suo sincero interesse verso la persona prima che verso le sue competenze, la capacità d’infondergli fiducia, di fargli credere nelle sue possibilità. La dote che dovrebbe avere ogni insegnante, senza la quale essa può non riuscire a tirare fuori il meglio da ognuno dei suoi allievi.
Ma il rapporto restava anche fuori dagli ambienti scolastici, e il Prof. allora diventava una figura simile al nonno che segue da lontano, ma con immutato interesse, le sorti dei propri nipoti che crescono.
Il Professor De Mauro attirava con le sue letture dantesche tantissime persone alle quali rendeva assai meno ostica di quanto fosse stato ai tempi di scuola la comprensione dei passi più famosi della Divina Commedia. Serate nelle quali la letteratura diventava il pretesto per emettere sentite invettive nei confronti dei governanti di ogni colore, anche e soprattutto nei confronti di quelli della parte politica per la quale egli dichiaratamente teneva, la sinistra, dei quali metteva in evidenza continuamente la mancanza di coraggio.
Serate letterarie a tema, dedicate ai grandi della nostra letteratura, non solo a Dante Alighieri. E siccome in essi cercava qualcosa in più delle qualità letterarie, ci teneva a sottolinearne il contributo civico e morale che essi hanno lasciato con la loro biografia di persone, prima che di autori, proprio perché tale esempio potesse fare da sprone, da insegnamento, gli uomini politici ma in fondo ad ognuno.
Ecco allora le sue proverbiali e colorite uscite dialettali del tipo: “Pascoli, e ci lu pensa chiui? Carducci, e ci lu pensa chiui?”, proprio a testimoniare che il lascito di queste grandi figure dovrebbe essere per i posteri quello umano, il magistero morale, prima di quello poetico.
L’ultima lettura il Professor De Mauro la tenne poco più di due anni fa, in occasione del centenario dalla scomparsa di Giovanni Verga, sempre con la collaborazione dell’associazione “Giuseppe Di Vittorio”. Gli acciacchi di salute negli ultimi tempi gli hanno impedito di tenere altre conferenze, certamente suo malgrado. La riconoscenza e la stima che in queste ore gli sono tributate dimostrano quanto bene abbia operato