Titoli di specializzazione sul sostegno falsi per accedere in prima fascia: anche il Ministero si presenta parte offesa

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia, Maria Michela Valente, ha accolto la richiesta presentata dal pubblico ministero Anna Landi e fissato pertanto l’udienza che stabilirà l’eventuale rinvio a giudizio per 24 persone, accusate di truffa ai danni dello Stato per avere presentato falsa certificazione di specializzazione all’insegnamento sulla classe di concorso del sostegno per le scuole secondarie di II grado.
L’Ufficio scolastico provinciale coinvolto come parte lesa nell’eventuale truffa è quello di Foggia, così come foggiani sono gli aspiranti insegnanti che, nel mese di aprile del 2024, hanno approfittato dell’apertura delle finestre di aggiornamento delle graduatorie per gli abilitati per presentare la propria certificazione, ricevuta da una università telematica.
Presentando tale attestazione, i candidati si garantivano l’ottenimento di una cattedra per l’intero anno scolastico in corso, visto che i docenti inseriti nelle graduatorie degli specializzati hanno sul sostegno, com’è logico, la precedenza sugli insegnanti curricolari non specializzati sul sostegno, che pure possono anch’essi, com’è accaduto tantissime volte notoriamente, candidarsi e accettare un incarico sul sostegno.
Negli ultimi anni tuttavia, a seguito dei molti Tfa effettuati, i Tirocini formativi, le graduatorie degli aspiranti insegnanti sul sostegno si sono riempite a sufficienza, ed è più raro che siano affidati incarichi ai non specializzati. Questa è chiaramente una garanzia di migliore servizio per gli alunni diversamente abili, ma ha rappresentato anche, via via, minori possibilità di ottenere un incarico per gli insegnanti precari, anche per quelli specializzati sul sostegno.
In tanti hanno percorso la strada, assai impervia, già solo dell’ammissione al tirocinio formativo. Una volta superato il test d’ammissione in posizione utile in base all’offerta di posti delle varie università, il tirocinio prevede infatti un anno estremamente impegnativo di lezioni da seguire con obbligo di frequenza e un esame finale, superato il quale ci si sincera d’immettere nelle graduatorie personale altamente motivato e formato per il non facile ruolo da svolgere.
Si tratta quindi di un percorso che richiede grossi sacrifici e grande determinazione. L’udienza che stabilirà se vi siano gli elementi per determinare il rinvio a giudizio delle persone indagate, che saranno ivi ascoltate, si terrà il 20 febbraio. Da sottolineare come il Ministero della Pubblica Istruzione abbia deciso di presentarsi in quella sede come “parte offesa”.