Incidente mortale davanti al “Majorana” di Brindisi: vittima un 22enne

La strada che passa davanti all’Istituto tecnico industriale “E.Majorana”, via Primo Longobardo, è un rettilineo che attraversa il quartiere Casale, al cui interno sono situate molte scuole superiori della città, largo e ben asfaltato, che non presenta alcuna difficoltà o pericolo apparente.
Questo pomeriggio su questa via, attorno alle 14.30, proprio in corrispondenza dell’ingresso della scuola, quando alcune classi non avevano ancora terminato le lezioni, un 22enne, Matteo Passante il nome, ha perduto la vita in un incidente che non ha coinvolto nessun altro messo.
Il giovane era alla guida della sua Yamaha 600 ma ne ha perduto il controllo per cause non chiare e sulle quali si può solo abbozzare un’ipotesi (velocità, malore) e, caduto rovinosamente per terra, andava poi a sbattere proprio contro la colonna che sostiene il cancello d’ingresso della scuola mentre la sua moto, del tutto ingovernata e per questo potenzialmente pericolosissima, proseguiva la sua corsa con la marcia innestata per ben 50 metri, danneggiando la fiancata di un’auto ferma a bordo strada e poi arrestandosi.
Immediati sono giunti sul posto i soccorsi dei sanitari del 118, i quali hanno rianimato e poi provato a trasferire il giovane in ospedale, senza tuttavia riuscire nell’intento, perché egli è deceduto nel corso del trasporto. Il mezzo è stato posto sotto sequestro dal pm Alfredo Manca per sottoporlo a perizia.
E’ il secondo incidente mortale del tutto autonomo che si verifica nelle strade cittadine nel giro di pochi mesi. Lo scorso ottobre, nei pressi del Tribunale, all’ingresso della città provenendo da Taranto, morì un 19enne, Mirko Conserva. In quel caso, la perdita del controllo del mezzo su cui viaggiava fu attribuita al manto stradale sollevato dalle radici dei pini ma una perizia tecnica, svolta nel mese di novembre con una simulazione sullo stesso tratto stradale, ha portato recentemente il pm incaricato a depositare richiesta di archiviazione dell’indagine per insussistenza di prove a carico del Comune al gup, che dovrà decidere il da farsi.
In questo caso, non può essere tirata in mezzo in alcun modo la manutenzione stradale. Resta solo il nome di un’altra giovanissima vita spezzata da un incidente autonomo.