Xylella in Puglia: Coldiretti chiede un secondo piano di rigenerazione
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La Xylella fastidiosa continua a minacciare l’olivicoltura pugliese. Nonostante il primo piano di rigenerazione da 300 milioni di euro, restano fuori 115mila ettari, un’area vastissima che necessita di interventi urgenti. Coldiretti Puglia ha lanciato un appello alle istituzioni regionali, nazionali ed europee per finanziare un secondo piano straordinario che permetta di ripristinare il settore olivicolo e prevenire ulteriori danni.
Durante una mobilitazione alla Fiera del Levante, con 400 olivicoltori, il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, ha sottolineato la gravità della situazione: “Se la Xylella continua ad avanzare, non ci sarà più olio da commercializzare, con conseguenze devastanti per l’economia e il turismo“.
Le richieste di Coldiretti riguardano la rimozione degli ulivi secchi, il reimpianto di varietà resistenti come Leccino e FS17, l’accelerazione dei finanziamenti e il potenziamento della ricerca. Il polo anti-Xylella, nato dalla collaborazione tra Coldiretti, UNAPROL e CAI, si sta occupando di fornire piante certificate, mezzi tecnici e assistenza agronomica per le aziende colpite.
Ad oggi, risultano contaminati quasi 21 milioni di alberi, con il batterio che ha raggiunto anche la provincia di Bari. Gli esperti insistono sulla necessità di un monitoraggio costante, sfruttando tecnologie innovative per individuare nuovi focolai e limitare la diffusione del batterio.
Coldiretti chiede un intervento rapido per evitare che la situazione degeneri ulteriormente. Senza nuove risorse, la Puglia rischia di perdere per sempre un pezzo fondamentale della sua economia e del suo paesaggio.