“Utilizzeremo la somma ricevuta dal Comune per mettere in sicurezza la strada su cui Lorenzo è morto”. Il gesto nobile di una famiglia.
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Un grande albero di pino sul ciglio della strada, su un viale d’ingresso al centro abitato di San Pietro Vernotico reca ancora, a distanza di quasi otto anni, omaggi vari, fiori, e ricordini a testimonianza di una tragedia della strada.
Cosa in verità non inedita, perché le arterie stradali sono frequentemente segnate di omaggi, talvolta anche assai antichi, alle vittime delle tragedie che si sono compiute sulle loro pertinenze.
La famiglia di Lorezzo Protopapa, 21 anni appena, schiantatosi con la sua auto su quel pino certamente a causa dell’alta velocità con la quale percorreva la strada con la sua auto ma anche, ha stabilito il giudice del tribunale civile di Brindisi, per il manto stradale pieno di voragini avvallamenti prodotti dlle radici degli alberi e per quel pino, lasciato senza una barriera protettiva a ridosso del manto stradale, ha diritto ad essere risarcita economicamente per una mancanza che non potrà mai esserlo umanamente.
Il consulente del tribunale a valutare lo stato dell’arte di quella strada, ed il suo grado di pericolosità, ha evidenziato come la presenza di una barriera posta avrebbe potuto assorbire buona parte dell’energia con la quale l’automobile guidata da Lorenzo si è andata a schiantare su quell’ostacolo fisso, provocandone la morte, e stabilendo per questo la relativa negligenza del Comune, il quale invece ha sempre sostenuto di non avere responsabilità per l’accaduto.
La famiglia di Lorenzo Protopapa ha voluto quindi fare ricorso ad un gruppo di legali e di periti per vedere riconosciuto quanto pareva loro essere un evidente, grave, responsabilità del Comune.
Siccome la situazione di pericolo non è stata rimossa, ecco quindi il nobile gesto al quale i familiari stanno pensando: investire una parte della cifra che sarà loro riconosciuta in sede civile (avevano chiesto un milione di euro) per mettere in sicurezza, proprio nel ricordo di Lorenzo, quella via, che peraltro corre accanto al luogo nel quale egli riposa.
Un gesto anche per dimostrare che non è certo il bisogno di speculare sulla tragica vicenda che li ha colpiti ad animarli. “Un gesto che sentono di dover fare in memoria del povero Lorenzo e a beneficio di tutti coloro che percorrono quel tratto di strada, anche in considerazione del fatto che altre collisioni, sebbene non mortali, si sono verificate nel tempo”, ha commentato Andrea Materrelli della sede di Giesse di Francavilla Fontana, la società che li ha seguiti nell’iter giudiziario.