Export olio extravergine pugliese in crescita, ma la concorrenza preoccupa

’olio extravergine d’oliva pugliese registra un incremento del 60% nelle esportazioni, consolidando il suo ruolo nel mercato internazionale. Tuttavia, il settore deve fronteggiare la crescente importazione di olio a basso costo, in particolare dalla Tunisia, che rischia di penalizzare i produttori locali.
Boom delle esportazioni, ma servono tutele
Con 60 milioni di ulivi e una superficie coltivata che copre il 40% del Sud Italia, la Puglia si conferma leader nazionale nella produzione di olio extravergine. Il Made in Italy è sempre più apprezzato, ma la concorrenza dell’olio importato senza dazi doganali mette a rischio l’economia agricola locale. L’Unione Europea ha infatti autorizzato l’ingresso di 56.700 tonnellate di olio tunisino, venduto a prezzi inferiori ai 5 euro al litro.
Coldiretti chiede maggiori controlli
Per difendere la qualità dell’olio EVO italiano, Coldiretti Puglia propone un sistema di tracciabilità unico a livello europeo, per garantire trasparenza e tutelare il settore dalle frodi alimentari. I consumatori, nel frattempo, possono proteggersi scegliendo oli certificati DOP e IGP, leggendo con attenzione le etichette e diffidando da prodotti a basso costo.
Prospettive e strategie
Mentre il mercato internazionale premia la qualità dell’olio pugliese, servono misure concrete per proteggere i produttori dalla concorrenza sleale. Eventi come EVOLIO Expo alla Fiera del Levante dimostrano il valore dell’oleoturismo come strumento di promozione e sensibilizzazione. Il settore chiede politiche più incisive per garantire un futuro sostenibile all’oro verde pugliese.