Le cento parole di Red Canzìan, storico musicista dei Pooh, per raccontare una vita ad Altamura. L’intervista
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Le cento parole di Red Canzìan storico musicista dei Pooh per raccontare una vita ad Altamura. L’intervista Un viaggio nella bellezza di Red Canzìan, nei meandri dei sentimenti e della musica pop italiana della nostra storia, ha fatto rivivere le emozioni insieme dal vivo, parole scolpite nella memoria e nei cuori degli italiani.
Un musicista incredibile, eclettico, compositore, cantautore, polistrumentista e produttore discografico che ha dimostrato in 59 anni di carriera con i fatti, come conquistare il mondo senza dimenticare la tradizione e la melodia italiana.
Red Canzìan storico musicista dei Pooh, ha ripreso e offerto martedì 28 gennaio ad Altamura, città del pane DOP, presso il Museo d’arte tipografica Portoghese, la prima tipografia di Altamura che custodisce la storia della “comunicazione” di tutto il ‘900, il grande feeling con il mondo della scrittura e della musica per la gioia dei fan accorsi.
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Martedì 28 gennaio Red Canzìan ha dato ampio spazio alla presentazione del suo quinto libro “Cento parole per raccontare una vita”, accompagnato da un pubblico attento e sognatore.
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Una gradita presenza e omaggio che la dottoressa Rosanna Galantucci, presidente dell’Associazione “Una stanza per un sorriso” e Top Manager del Gruppo industriale GIELLE, ha fatto alla città murgiana.
Red Canzìan con la sua poesia, il suo charme e le qualità artistiche, ha incantato prima i giornalisti in conferenza stampa presso l’antica Tipografia Portoghese e, successivamente il pubblico presso il Teatro Mercadante.
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Il palco del Teatro Mercadante grazie alla magistrale intervista della giornalista Marina Angelastro, si è riscaldato. Red Canzìan grazie alle sue soavi parole, alla grande sensibilità ed empatia che lo contraddistinguono, è riuscito a creare un immediato contatto con il pubblico presente e accorso.
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La musica e le parole concorrono a conferire un significato all’animo umano, sono dei piccoli strumenti, potentissimi, lenimento per carne e sangue. Armi improprie che arrivano all’anima per vie sconosciute, improprie ma robustissime.
Ti appoggi qualche minuto e lasci che una frase letta, una sequenza di note, ti prendano la testa senza più mollarti.
Siamo ingiusti perché in questa terra arida, senza meta e senza confini, ciascuno tende a se stesso e allora l’uomo non si realizza e rimane irrimediabilmente incompiuto. All’immane potenza del negativo, alla dissacrazione dei valori, dove ognuno tende a se stesso, Red Canzìan opta per l’immane potenza del positivo. All’esaltazione preferisce l’arricchimento della persona umana.
Uomo discreto che preferisce utilizzare le sue parole e la voce per esprimersi in maniera atipica e graffiante.
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Un cantante che in 59 anni di carriera ha mescolato la scrittura, amando la musica pop italiana e la sua evoluzione. Un cantante, un gigante della musica italiana che non si è mai fermato.
- Red Canzian la parola ha un duplice potere, può creare e distruggere. E’ la marca distintiva dell’uomo e in sinergia con la musica, concorrono a conferire un significato all’animo umano. Qual è il suo e secondo lei, la parola può spegnere la paura, eliminare la sofferenza e alimentare la gioia?
La parola è atto divino, perché può prescindere, deve prescindere dal consenso della folla e formarne l’animo. La parola è luce, se le mie cento parole possano servire a «condurre» una sola persona sulla retta via, nell’ora dello smarrimento, ha avuto un senso scrivere questo libro.
Da quando è uscito ho incontrato migliaia di persone alle presentazioni. Ho ricevuto migliaia di messaggi.
Ho ascoltato tante storie. La sofferenza esiste, e allora il tuo scopo più alto è agire con amore in ogni situazione, perché questo significa diminuire la sofferenza in te stessa/o e negli altri.
Spero di essere stato in grado di trasmettere questo messaggio con tutto quello che faccio.
È importantissimo prenderci cura della nostra vita, delle nostre cose, della nostra felicità, auspicando che anche gli altri stiano bene.
Se il mio libro è servito ad aiutare chi si è perso nelle tenebre della vita, ho raggiunto il mio obiettivo.
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- Jón Rúnar Guðjónsson asseriva che “Quando sei tutt’uno con la natura, quando inizi ad accorgerti di tutte le piccole cose, le gocce di pioggia sotto le foglie, i piccoli insetti che volano o lavorano, i fiori di primavera che iniziano a sbocciare in superficie, a quel punto ti senti a tuo agio. Comprendi che sei parte di una comunità, che puoi interagire con altri membri di essa e semplicemente goderti il tuo essere. Questo è parte dell’amare la vita: rendersene conto e osservarne la bellezza nei piccoli dettagli”. Qual è il suo rapporto con la natura e, la natura è stata fonte di ispirazione per il suo libro?
La natura è una mia compagna di viaggio, è una costante. Sono nato in una casa per poveri, in realtà era una maestosa villa veneta, Villa Borghesan, famosa per aver ospitato anche il grande aviatore Francesco Baracca. Ma finiti gli splendori, e le economie, della famiglia proprietaria, fu data in concessione al Comune che la destinò alle famiglie più bisognose.
Pagavamo duemila lire al mese per due stanze, senza riscaldamento, acqua, e servizi. Ma avevo un grande parco intorno a me. C’era tutto l’amore che serviva per crescere sereno. Gli alberi erano i miei compagni di viaggio. Ho trascorso un’infanzia felicissima.
Ho sempre avuto un un legame profondo e complesso con Gaia la Madre Terra. Io e la natura non solo coesistiamo, ma collaboriamo, un’interazione armoniosa che arricchisce entrambi sulla base di un rapporto di profondo rispetto.
- Red lei ha scelto cento parole tra ricordi e nostalgie ma il suo, è un libro autobiografico costellato di successi ed esperienza personali?
E’ stata una sofferenza trovare cento parole che mi stimolassero. In realtà ho trovato cento parole per raccontare una vita, la tua, ma non la mia!
Non è un libro autobiografico, ho semplicemente scelto cento parole, quelle che ho sentito più mie. Sono partito al contrario, anziché dalla parola, ho cercato emozioni. Ho cercato di dare ad ogni parola un’interpretazione del tutto personale, raccontando quali ricordi rievocano, quanto hanno influito nella mia crescita, un modo di essere e di intendere la vita stessa. Un’occasione per fare un bilancio personale e professionale, ai valori che mi ispirano.
- Red con il suo quinto libro “Cento parole per raccontare una vita” quale messaggio vuole trasmettere e veicolare al pubblico?
Il mio desiderio con questo libro, è soprattutto quello di arrivare al cuore oltre che alla testa del lettore, per coinvolgerlo in riflessioni ed emozioni profonde, attraverso suggestioni che inducono a sognare, credere e osare, sempre con passione, per provare a trovare un nuovo significato alla parola domani.
- Lei coltiva incessantemente progetti con instancabile entusiasmo, qual è il prossimo progetto o è …”In itinere”?
Avrei voglia di scrivere un romanzo, a me piace raccontare storie semplici in maniera complessa. Mi piace colorare le storie, parlo e faccio mille parentesi, insomma mi piace arricchire. Mi piacerebbe scrivere un romanzo descrivendo i particolari della vita, mi piacerebbe condurre i lettori in un film.
- Da quando aveva 13 anni come si è evoluta la sua carriera e, a chi deve il suo successo?
Sicuramente alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto. Ho iniziato a suonare verso i 13 anni, non appena riuscii a farmi comprare una chitarra dal mio papà. Era una chitarra acustica, anche se il mio sogno puntava verso una lucidissima e rossa chitarra elettrica che andavo a guardarmi ogni giorno nell’allora unico negozio di strumenti musicali della mia città.
Ma non eravamo davvero ricchi e capii il sacrificio di mio padre quando chiese se poteva pagarla un pò alla volta, anche se costava solo cinquemila lire.
La mia carriera? Che dire…Oggi 28 gennaio è il compleanno dei Pooh. 59 è un numero pazzesco ma non è che il preludio di un sessantennale che ci regalerà di nuovo quell’abbraccio che, grazie a voi, ancora una volta sarà infinito.
- Artisti si nasce o si diventa?
Non mi sento o meglio non mi piace sentirmi artista. Quando mi chiamano “Maestro” mi fa paura, io mi sento un artigiano che è molto più importante dell’artista.
L’artista vive del guizzo, l’artigiano no. L’artigiano studia, lavora, si sporca le mani, conosce tutti i meccanismi, anche dell’arte.
- Nel panorama musicale attuale quali sono le caratteristiche vincenti che un giovane che vuole fare strada nel mondo della musica deve avere?
Aborro ogni tipo di politicizzazione della musica. L’artista dev’essere super partes, un po’ come voi giornalisti che dovete osservare e commentare, giammai giudicare.
Invito i giovani a metterci sempre il cuore e la passione, perché solo in questo modo si può riuscire ad ottenere qualcosa con entusiasmo. Solo facendo della propria passione il proprio lavoro, si riesce a condividere l’amore per ciò che si fa.
Lavorare con passione significa avere un profondo interesse e coinvolgimento per ciò che si fa, trasformando il proprio lavoro in qualcosa di più di una semplice fonte di reddito. Quando stavo scrivendo Casanova opera pop, non vedevo l’ora di alzarmi, avevo voglia e bisogno di scrivere, amo questo lavoro in maniera viscerale.
- La musica e le parole di cosa sono fatte secondo lei?
La musica è fatta della stessa materia dell’anima, non si può spiegare. In realtà è un’arte ma, noi non sappiamo di cosa è fatta. La musica secondo me, non è fatta di nulla.
Un quadro è fatto con la tela, i colori, ha una cornice, la musica no. La musica e l’ispirazione sono e, rappresentano la voce dell’anima. Trattandosi di beni immateriali, non sono io a scrivere le canzoni ma le parole arrivano da lassù.
Sono molto fedele e credente. Il mio ruolo è quello di essere un ottimo cacciatore di farfalle con un retino molto lungo che le acchiappa.
Non si può spiegare, sono la stessa persona che due ore prima suona cose orrende e, dopo due ore scrive cose che otterranno un gran successo. Credo fortemente che qualcuno da lassù, nell’istante in cui trovo ispirazione, mi sorrida.
- Aristotele diceva che ci sono tre tipi di amicizie: per piacere, per raccomandazione e per virtù. La prima è quando a due persone piace stare insieme, andare al cinema, giocare, insomma, quando si hanno gli stessi gusti. Ma è epidermica: può finire. La seconda, quella per raccomandazione, fondata sul reciproco scambio di favori ma anche questa ha breve durata. Infine, abbiamo l’amicizia per virtù, quella vera, quando due persone si impegnano nel far crescere l’altro reciprocamente. Che valore dà lei e come far riscoprire alle nuove generazioni il vero significato dell’amicizia?
Volendo dare una definizione potremmo dire che è una relazione tra due persone, basata sul rispetto reciproco e sulla fiducia. L’amicizia è la cifra stilistica dei Pooh, senza amicizia non saremmo arrivati fin qui.
L’Amicizia è un sentimento che ci ha fatto andare avanti. Non si dovrebbe mai dire una bugia ad un amico sincero, significherebbe mentire a se stessi. Sono un esperto di amicizia. L’amicizia io l’ho trovata e da 59 anni sono amico dei Pooh.
Per un amico fedele non c’è prezzo, non c’è misura per il suo valore. Un amico fedele è medicina che dà vita, è balsamo di vita. E’ necessario che ognuno di noi, non solo i giovani, utilizzino, coltivino e diano, l’amicizia, una carezza, un abbraccio. I giovani hanno bisogno soprattutto di carezze, di attenzioni, di amicizia, perchè l’amicizia, quella vera, allarga il cuore e la mente e apre orizzonti nuovi alla vita.
- Fortuna, caso, coincidenza o destino e sogni. Crede nella fortuna o nel destino?
Credo che nessun uomo sia nato sotto la cattiva stella, il destino certo non possiamo deciderlo ma possiamo modificarlo. Ognuno di noi deve intervenire, dev’essere pronto alle occasioni della vita, deve avere la valigia pronta, bisogna essere disposti a prendere i treni, non a perderli.
Non basta piangersi addosso, la fortuna a mio avviso, non è nient’altro che un incontro tra due cose: il destino e la positività. Il destino lo puoi modificare con la positività ed entusiasmo di cambiare, senza attendere la manna dal cielo.
Bisogna sorridere sempre nonostante le avversità.
Vorrei raccontarle un aneddoto. I miei amici mi convinsero ad andare in montagna a sciare ma a me, non piaceva sciare.
In montagna ho avuto la fortuna di conoscere mia moglie Bea, rimasi folgorato da lei ed io, in montagna quel giorno non volevo andare a sciare. Parlo di Bea come di un avvenimento speciale, ho impiegato più di dieci anni per convincerla a vivere la nostra storia d’amore, è la donna della mia vita. Quel giorno non sono stato a casa buono a riposare, non ho perso quel treno ma, l’ho guidato.
- Quale importanza attribuisce alla parola abbracci o amicizia?
L’abbraccio per me rappresenta un momento straordinario, l’abbraccio è potente, è intimo, non lo dai a chiunque. Ogni abbraccio ha un calore, un sapore ed un odore.
L’abbraccio con mio padre quando tornavo da una tournée musicale, presentava un porto sicuro, un abbraccio con mia moglie è amore, passione, ringraziamento per tutto quello che fa x me.
L’abbraccio credo sia una delle cose più belle quando vogliamo dimostrare fiducia, amore e passione ad una persona. E’ un momento di grande fiducia perché senti e riconosci il battito del cuore, tocca corde profonde dell’anima e del cuore: scioglie la solitudine e la malinconia, caccia le ombre cupe della depressione, dà senso al nostro esistere.
- Quale messaggio o consiglio sente di voler dispensare ai suoi fan?
Vorrei dire loro di essere positivi sempre, la positività è quasi un sinonimo di felicità, di lasciare da parte la paura e cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno, non mezzo vuoto. Consiglio vivamente di vivere ogni momento come se fosse unico.
Godetevi il presente e pensate in modo costruttivo sempre con allegria, speranza, alimentando costantemente i sogni. Siate positivi, sempre!
In data odierna Red Canzìan ha visitato accompagnato dalla presidente della ODV, dott.ssa Rosanna Galantucci, “Una stanza per un sorriso”, associazione impegnata nel volontariato a sostegno dei pazienti oncologici, l’Ospedale della Murgia Fabio Perinei, per leggere alcuni passi del suo libro ai pazienti oncologici e, per lasciare loro un messaggio di speranza.
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Red ha voluto con la sua presenza, sottolineare l’importanza della solidarietà e dell’ascolto, quali intimi strumenti di sostegno per chi affronta percorsi difficili.
Grazie Red Canzìan!
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