Taranto, declassamento dell’Ufficio delle Dogane: preoccupazione per il porto

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha declassato l’Ufficio di Taranto dalla prima alla quarta fascia, suscitando forte preoccupazione tra operatori del settore e sindacati. La decisione, giudicata penalizzante per l’economia locale, rischia di compromettere il ruolo strategico del porto e il futuro occupazionale di molte categorie coinvolte.
Secondo il segretario generale della FP CGIL Taranto, Mimmo Sardelli, il declassamento contrasta con gli sforzi compiuti per il rilancio dello scalo, fondamentale per il commercio nazionale e internazionale. La riduzione dello status dell’Ufficio doganale potrebbe incidere negativamente sulla logistica, sui controlli doganali e sulle agevolazioni fiscali per le imprese del territorio.
Il sindacato denuncia anche i rischi legati alla sicurezza e all’efficienza dei servizi portuali, aggravati da una possibile riduzione delle risorse a disposizione. Grazia Albano, segretaria FP CGIL, ha sottolineato che la riorganizzazione potrebbe rallentare le operazioni doganali, rendendo Taranto meno competitiva rispetto ad altri scali.
La decisione appare in netto contrasto con il progetto di sviluppo del turismo crocieristico e delle attività economiche connesse. Un ufficio doganale meno efficiente potrebbe creare difficoltà anche per le compagnie di navigazione, che richiedono servizi rapidi e organizzati.
I sindacati chiedono un intervento immediato delle istituzioni locali e nazionali per rivedere la riorganizzazione e tutelare un’infrastruttura essenziale per la Puglia. “Continueremo a lavorare affinché il declassamento venga annullato e Taranto possa mantenere il ruolo che merita” affermano dalla FP CGIL.