Brindisi, svolta sulle concessioni dei pozzi agricoli: interviene la Provincia
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La siccità continua a mettere in difficoltà l’agricoltura pugliese, aggravando la crisi del settore. A Brindisi, la questione delle concessioni per l’estrazione di acque sotterranee ha acceso il dibattito, con Coldiretti che ha sollecitato un intervento immediato. Il presidente della Provincia, Antonio Matarrelli, ha assicurato il proprio impegno per snellire le procedure e accelerare i tempi di rilascio dei permessi.
Il problema nasce da una delibera regionale che vincola il rinnovo delle concessioni alla conversione delle colture ad agricoltura biologica per almeno il 70% dell’area interessata. Questa condizione rischia di penalizzare molte aziende che non possono sostenere tale cambiamento. Giovanni Ripa, presidente di Coldiretti Brindisi, ha denunciato il rischio di gravi conseguenze economiche per il settore agricolo, già colpito dalla scarsità d’acqua.
I ritardi amministrativi allungano i tempi per l’ottenimento delle concessioni, che possono richiedere fino a un anno, bloccando anche l’accesso ai fondi comunitari e al carburante agevolato per le aziende agricole. Per affrontare l’emergenza, Coldiretti Puglia ha scritto all’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, chiedendo una revisione della normativa per includere anche le aziende che adottano agricoltura integrata.
L’associazione propone di riconoscere le buone pratiche agronomiche come alternativa alla conversione biologica, permettendo alle aziende di continuare a operare senza vincoli insostenibili. L’intervento della Provincia di Brindisi rappresenta un primo passo verso una soluzione, ma resta necessario un adeguamento della normativa regionale per garantire la sostenibilità del comparto agricolo in Puglia.