La Digos indaga sugli scontri avvenuti durante e dopo Lecce-Inter
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La Digos di Lecce ha acquisito i tanti video che circolano sulla Rete per cercare di mettere ordine ed individuare i responsabili di quanto avvenuto all’interno dello stadio “Via del mare” di Lecce nel secondo tempo della partita di campionato fra la squadra locale e l’Inter.
Molti gli episodi attenzionati, visto che sparsi sono stati i tafferugli in tribuna, alla cui origine c’è il fatto che tanti tifosi dell’Inter fossero disseminati anche fuori dalla curva dedicata ai colori neroazzurri.
Questo perché non tutti i sostenitori delle squadre più supportate trovano un biglietto nel settore dedicato ai tifosi della squadra ospite, che si verifica ogniqualvolta vengano a giocare negli stadi di provincia Juventus o Inter.
La tensione sugli spalti è cresciuta mano a mano che veniva meno quella sul terreno verde, con l’Inter che dilagava nel risultato (0-4) o forse anche in virtù di quella che si andava profilando come un’umiliazione patita dai giallorossi, e naturalmente dalla sua calda tifoseria, che cominciava a mostrarsi sempre più insofferente verso le presumibili prese in giro provenienti da tanti tifosi interisti che, evidentemente, non hanno avuto il buon senso di non infierire su chi li stava ospitando.
Molti quindi i contatti ben poco amichevoli, le urla, gli spintoni, gli schiaffi e le minacce, che il servizio d’ordine non riusciva a gestire efficacemente. Tuttavia, un uomo del servizio ha agito in maniera scomposta, brandendo un manganello a volto coperto, e gli ispettori della Digos valuteranno sicuramente il suo comportamento, assieme a quello dei facinorosi che riusciranno ad individuare.
Così come all’attenzione della Digos c’è sicuramente quanto avvenuto fuori dallo stadio, quando i mezzi della polizia stradale che scortavano i quelli con i quali si allontanavano alcuni gruppi di tifosi dell’Inter, sono stati raggiunti da una serie di bombe carta, con il risultato che due agenti sono rimasti feriti e hanno dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari.
Facciamo nostro lo spirito del comunicato pubblicato dal sindacato dei poliziotti SAP sezione di Lecce, che chiede di cacciare dagli stadi chi ha del tifo un’idea così trogloditica: «Solidarietà al personale della Polizia Stradale rimasto coinvolto dall’esplosione di ordigni al termine di una partita di calcio. La nostra utopia è quella di condannare gli autori di simili gesti, per almeno un decennio. Occorrono provvedimenti concreti, incisivi e rapidi. Poteva essere un bambino, un anziano, chiunque, oggetto di un’esplosione provocata non da un innocuo petardo, ma da vere e proprie bombe carta che danneggiano l’apparato uditivo per sempre se non altri organi del corpo… Finchè va bene e tutti tornano a casa il silenzio regna fino alla prossima battaglia… e le forze dell’ordine con il segno della croce e la speranza vanno a compiere il doveroso servizio. Chiediamo il massimo rigore nei confronti degli autori incoscienti di simili comportamenti violenti per la sicurezza di tutti».