Olio tunisino low cost: Coldiretti lancia l’allarme frodi

L’Italia, primo importatore di olio tunisino, si trova a fronteggiare un’ondata di prodotto low cost che minaccia la qualità e la competitività dell’olio extravergine nazionale. In particolare, la Puglia, con i suoi 60 milioni di ulivi e cinque DOP, è al centro di una crisi che sta mettendo a rischio il lavoro di migliaia di produttori.
Secondo Coldiretti e Unaprol, l’arrivo dell’olio tunisino a meno di 5 euro al litro, in concomitanza con l’inizio della produzione nazionale, sta abbassando i prezzi di mercato, spingendo molti produttori italiani a svendere il proprio olio sotto costo. A questo si aggiunge il rischio frodi, con prodotto estero spesso spacciato per italiano.
Le due associazioni chiedono interventi urgenti, proponendo l’istituzione di un Registro Telematico Unico Europeo per garantire la tracciabilità dell’olio lungo tutta la filiera produttiva. Una misura necessaria, sottolineano, per salvaguardare la qualità e la trasparenza del prodotto italiano, minacciato anche dagli accordi europei che favoriscono le importazioni senza dazi.
“La situazione è insostenibile,” afferma il presidente di Unaprol, David Granieri, “ed è necessario tutelare i nostri olivicoltori con regole più equilibrate e strumenti che garantiscano trasparenza per i consumatori.”
La Puglia, cuore pulsante dell’olivicoltura italiana, rischia di vedere compromessa la sua produzione d’eccellenza, simbolo di tradizione e cultura.