Svolta nelle indagini sulla scomparsa di Salvatore Legari: c’è un indagato per omicidio e occultamento di cadavere

Questa settimana ha visto una svolta assai significativa nelle indagini riguardo la sparizione di Salvatore Legari, un imprenditore del settore dell’edilizia originario di San Pancrazio Salentino e scomparso nel nulla nel modenese, dove risiedeva da diversi anni, nel luglio del 2023.
Del suo caso si è occupato lungamente anche la trasmissione Chi l’ha Visto?, la quale ha raggiunto con i suoi inviati anche il paese della provincia di Brindisi, per intervistare le sorelle del 54enne scomparso.
Fin da subito era notorio come quel 13 di luglio Salvatore si fosse recato in un cantiere edile a Lesignana, in provincia di Modena. Dal pomeriggio egli non aveva però più risposto alle telefonate dei suoi familiari, mentre il giorno il cellulare risultava ormai irraggiungibile.
Ebbene, i lavori di ristrutturazione riguardavano l’abitazione di un 38enne del luogo il quale, dopo lunghi mesi nei quali il caso era sparito dagli “onori delle cronache”, come accade sovente a tanti casi di scomparsa che non vengono risolti immediatamente, è stato posto in stato di fermo nella giornata di mercoledì, con la più pesante delle accuse: omicidio volontario e occultamento di cadevere.
Gli inquirenti sono infatti giunti alla conclusione, grazie agli accertamenti svolti, che l’indagato fosse in debito per 16mila euro con il Legari, e che questi gli aveva evidentemente presentato una richiesta immediata di vedere remunerati i costi del lavoro fin lì svolto. Ne sarebbe quindi nato un alterco degenerato nel peggiore dei modi possibili.
Il 38enne, nell’interrogatorio di garanzia cui è stato sottoposto, ha negato recisamente di avere minimamente a che fare con la scomparsa di Salvatore Legari, ma in mano alla Procura modenese ci sono altri elementi ritenuti decisivi. I filmati acquisiti da alcune telecamere pubbliche di sorveglianza ritraggono infatti un uomo alla guida del furgone di Legari, ritrovato poi abbandonato a Sassuolo qualche giorno dopo la sua scomparsa con all’interno i suoi documenti, le cui fattezze sarebbero riconducibili a quelle dell’indagato.
C’è di più, perché questi, per meglio camuffarsi, avrebbe indossato la maglia da lavoro della vittima. A suo carico anche la sostituzione dell’hard disk con i filmati della telecamera interna alla sua villa in ristrutturazione, nella quale stava lavorando il Legari.
La vittima non aveva d’altronde alcun motivo per allontanarsi, tantomeno per sparire nel nulla, come hanno raccontato i figli, avuti da un precedente matrimonio, e quella che era la sua attuale compagna. Né egli aveva, a quanto gli inquirenti hanno potuto ricostruire, contratto debiti con qualcuno nello svolgimento della propria professione.