Il Giro d’Italia torna in Puglia: una tappa e mezza fra le Murge e il Salento.
Mancava solamente l’ufficializzazione ma, chi mastica un po’ lo sport delle due ruote, sa che il percorso del Giro d’Italia è un po’ come il calciomercato: molto prima che il percorso venga presentato, si susseguono lungamente le indiscrezioni e le rivelazioni, di modo che la presentazione giunge alla fine solo come un atto formale rispetto ad una realtà già andata delineandosi.
E il percorso nel ciclismo è fondamentale, sia a livello di singola tappa sia a livello generale. E se la conoscenza del tracciato disegnato dagli organizzatori è un aspetto decisivo per le società ciclistiche, per delineare la formazione più adatta ad interpretarlo, gli appassionati sono sempre molto curiosi di sapere invece quali grandi montagne verranno inserite, o se la corsa passerà vicino ai loro luoghi, in modo da potervi assistere. La curiosità di conoscere il profilo di un Giro o di un Tour è davvero il sale del ciclismo, dell’attesa dell’evento che, come ci ha insegnato il Leopardi, è spesso la parte più bella delle cose.
Era noto già da un po’ quindi che la Corsa Rosa sarebbe tornata in Puglia, a distanza di ben 5 anni, quando vi fu un arrivo di tappa a Brindisi, nell’edizione corsa a ottobre a causa del Covid-19. L’anno dopo vi sarebbe stata solo una partenza di tappa da Foggia e poi, nelle tre edizioni successive, assolutamente nulla.
Nel 2025 invece, ci sarà una tappa integralmente corsa nella nostra regione, la quarta, la prima in territorio italiano dopo le prime tre corse in Albania. Essa porterà i “girini”, martedì 13 maggio, da Alberobello a Lecce, lungo 180 km di un percorso nel quale la strada tende a scendere nella prima parte, fino a Monopoli, per poi entrare in provincia di Brindisi, risalire verso Ostuni e poi ridiscendere verso il settore orientale della provincia, passando per Francavilla Fontana, Oria, San Pancrazio Salentino e poi entrare in provincia di Lecce.
Un percorso che ricorda quello della tappa del 1998, la Matera-Lecce, quella nella quale, a causa del vento, Marco Pantani rimase attardato proprio dopo Oria, rischiando di accumulare un ritardo che avrebbe messo a rischio l’indimenticabile rimonta che egli poi compì sulle vette Dolomitiche.
Nel 2003, invece, Lecce ospitò la grande partenza del Giro d’Italia, l’ultimo al quale Pantani, che proprio oggi avrebbe compiuto 55 anni, avrebbe preso parte.
A Lecce è lecito attendersi certamente un arrivo allo sprint. Il giorno dopo, mercoledì 14, si ripartirà invece da Ceglie Messapica e si approderà a Matera, dopo 145 km di una tappa che toccherà subito Martina Franca e poi Massafra, per dirigersi in seguito verso il litorale jonico ed entrare in Basilicata da Bernalda, affrontare il muro di Montescaglioso, ed approdare nella Città dei Sassi, per un finale che potrebbe riservare qualche tentativo di sfuggire allo volata compatta.
Il Giro, anche senza ciclisti italiani che siano al momento minimamente degni della grande tradizione di campioni che l’Italia vanta in questo sport, una volta seguitissimo ora decisamente meno, è una festa di colori, l’unico sport che va a trovare le persone a casa propria. Si attende, per strada, a volte anche per ore, la magia di un attimo.