Scuola: ecco il piano regionale di accorpamento. A Vieste pronti a fare le barricate.

Una delle inevitabili conseguenze del cosiddetto inverno demografico, cioè della grave denatalità in atto in Italia, è il piano di ridimensionamento delle autonomie scolastiche, che il ministero dell’Istruzione ha imposto alla diverse Regioni di attuare, e che la Giunta Emiliano ha approvato a partire dal prossimo anno scolastico.
Un po’ come avvenne ai tempi del ridimensionamento ospedaliero, con la chiusura di tante strutture, è inevitabile che questa scelta, calata dall’alto, ferisca l’orgoglio campanilistico delle comunità cittadine coinvolte. Certamente, è molto più grave assistere alla chiusura di un ospedale piuttosto che alla perdita dell’autonomia di una scuola, e alla conseguente fusione della stessa con un’altra, però le reazioni sul territorio, e anche quelle dei sindacati, dimostrano che le scelte attuate hanno creato molte perplessità.
Questo l’elenco dei 18 accorpamenti decisi a livello regionale:
Ad Altamura, la scuola media “Pacelli” perde l’autonomia, venendo smembrata ed accorpata in parte alla “Roncalli” e in parte alla “Francesco D’Assisi” ; a Bari, perde l’autonomia l’Istituto Tecnico “Euclide”, i cui plessi saranno accorpati in parte al “Di Savoia” e in parte al “Lenoci”, mentre si fonderanno in una sola scuola il “Giulio Cesare” ed il “Romanazzi”; a Molfetta la stessa sorte capiterà al “Salvemini” e all’ “Antonio Bello”; a Bisceglie stessa cosa le scuole superiori “Dell’Olio” e “Cosmai”.
A Canosa di Puglia, unica scuola della Bat toccata quest’anno dal taglio, saranno aggregati il “Fermi” e l’ “Eiunaudi”; anche nella provincia di Brindisi un solo accorpamento, la fusione fra i comprensivi “Palazzo” e “Secondo” di Ceglie Messapica.
Nel foggiano, perde l’autonomia il comprensivo “Monti Dauni”, le cui sedi, elementari e medie, erano diffuse in svariati comuni del Sub Appennino Dauno. Nel capoluogo di provincia, saranno accorpati il “San Ciro” e il “De Amicis”; a San Giovanni Rotondo verrà soppresso il “Melchionda-De Bonis” e le sue sedi unite al “Pascoli-Forgione” e al “Dante-Galiani”; a Vieste, ci sarà la fusione fra il “Mattei” e il “Fazzini-Giuliani”.
A Lecce, nascerà un nuovo comprensivo dalla fusione fra il “Castromediano” ed il “Grandi”; in provincia si è intervenuti invece a Leverano, con la fusione dei due comprensivi “Milani” e “Geremia Re”, e a Nardò, dove verrà soppresso il “Vanoni” e i suoi plessi divisi fra “Galilei” e “Moccia”.
In provincia di Taranto, si assisterà alla fusione fra il “Morante” di Crispiano e il “Don Milani-Pertini” di Grottaglie; a Manduria, i due comprensivi “Prudenzano” e “Don Bosco” saranno accorpati e la stessa cosa avverrà a Martina Franca, fra il “D’Aosta” e il “Marconi”.
Detto che questo non è stato il primo piano di ridimensionamento e che non sarà certamente neppure l’ultimo, oltre alle ragioni campanilistiche, le ragioni di malcontento sono diffuse fra i sindacati della scuola, i quali fanno presente che alcune fusioni sono incongrue, come quella a Canosa fra liceo e istituto professionale, che sono a rischio dei posti di lavoro per il personale scolastico, che alcuni accorpamenti, come Lecce, Martina e Manduria, creeranno scuole con ben 1500 studenti. A livello di dirigenti scolastici, vi saranno ovviamente 18 dirigenze in meno.
A margine, diamo conto della durissima presa di posizione dell’assessore al Turismo del Comune di Vieste, Graziamaria Starace, a nome dell’Amministrazione comunale, intervenuta con un comunicato ufficiale su quello che la Regione ha deliberato in merito agli accorpamenti che riguardano la città garganica.
“L’azione intrapresa dalla Giunta Regionale di accorpare l’Istituto Alberghiero “Mattei” all’Istituto “Fazzini-Giuliani” rappresenta uno sfregio alla nostra identità, alla nostra storia, alla nostra dignità. La delibera del 30 dicembre, su specifica e immotivata proposta dall’Assessore “alla Sanità” Raffaele Piemontese, tenta di privare Vieste di un presidio di legalità e di formazione, e non possiamo permettere che questo accada.
La legge 111 del 2011, che stabilisce chiaramente che le unificazioni devono riguardare prioritariamente gli istituti del primo ciclo, è stata ignorata dalle scelte regionali. Nessuna scuola può essere condannata a morte senza una valutazione accurata e senza il coinvolgimento di chi vive quotidianamente la realtà del nostro territorio.
Accorpare due istituti che godono di una precisa peculiarità ed una identità ben radicata sul territorio rischia di vanificare la progettazione e la personalizzazione dei percorsi esistenti.
Inoltre, la scelta di assegnare a agli istituti Scolastici di Peschici l’indirizzo informatico e a Vico del Gargano quello linguistico aggrava ulteriormente la situazione. Così facendo, si riduce la centralità di Vieste come polo formativo, frammentando un’offerta che dovrebbe invece valorizzare l’intero territorio.
La storicità e il prestigio del Mattei, che ha formato generazioni di albergatori e professionisti, non possono essere cancellati da una delibera regionale imposta che ignora le lunghe trattative e i percorsi di condivisione intrapresi dalla Provincia di Foggia, dai presidi, sindaci e sindacati. Questa scuola, un fiore all’occhiello per la nostra città e per l’intera Capitanata, ha contribuito a dare lustro al nostro territorio, e ora, con un colpo secco, ci viene portata via.
I tavoli provinciali e regionali, dove non veniva menzionato alcun accorpamento per Vieste, sono stati annullati in un colpo solo. Ora ci troviamo a fronteggiare una decisione che ignora il lavoro istituzionale provinciale, degli stessi uffici regionali e calpesta il valore essenziale dell’istruzione nella nostra comunità.
L’azione immotivata del vicepresidente e assessore regionale Raffaele Piemontese, alla quale si è assistito, non può e non deve passare inosservata.
Le scuole non possono essere semplicemente ridotte a freddi numeri, i ragazzi non sono merce da contabilizzare.
In qualità di Assessora all’Istruzione, ma anche come docente e figlia del preside fondatore del Mattei, sento il dovere di combattere per il nostro diritto di preservare ciò che di buono abbiamo costruito insieme negli ultimi 40 anni.
L’Amministrazione Comunale di Vieste è attivamente impegnata nel rivedere questa delibera e nel contrastare l’accorpamento.
Invitiamo quindi la Giunta Regionale a riconsiderare il provvedimento e a modificare la delibera, affinché il Mattei continui a svolgere il suo fondamentale ruolo nella formazione e nella crescita dei nostri ragazzi.
Se necessario, non esiteremo a ricorrere al TAR per contestare questa decisione che riteniamo ingiusta e infondata.
Insieme dobbiamo continuare a lottare per il nostro futuro, per la nostra identità e per i nostri giovani”.