Vertenza lavoratori Ac Boilers di Gioia del Colle: il supporto di CGIL Fiom

Sono in cassa integrazione da gennaio, senza prospettive di rientro in servizio, i 130 lavoratori della AC Boilers, ex Ansaldo Caldaie, di Gioia del Colle.
A portare solidarietà ai lavoratori, in presidio permanente per tenere accesa l’attenzione sulla loro situazione, il segretario generale della Fiom Cgil nazionale, Michele De Palma, la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, il segretario della Camera del Lavoro Metropolitana di Bari, Domenico Ficco, assieme ai vertici della Fiom territoriale.
All’incontro erano presenti anche il sindaco di Gioia del Colle, Giovanni Mastrangelo, ed altri rappresentanti del Consiglio comunale.
“La lotta deve essere per la continuità lavorativa e produttiva, nessun posto di lavoro può essere perso, nessun sito deve essere chiuso – hanno affermato Bucci e Ficco -. Perché questo territorio è attraversato da una crisi del manifatturiero che rischia di desertificare industrialmente il barese e tutta la regione. Paghiamo il prezzo dell’assenza da anni di politiche industriali a livello governativo, una recessione che vive tutto il sistema manifatturiero nazionale e che è ancor più grave in territori più fragili, dove andrebbe difeso quel che c’è ed estesa la base industriale, per trascinare specializzazioni produttive, lavoro qualificato, buoni salari.
La vertenza Ac Boilers – continuano i sindacalisti – è una battaglia simbolo in questo senso, per la maturità e la fermezza che stanno dimostrando i lavoratori. Ma a loro la politica deve dare risposte serie e concrete, dal livello nazionale a quello regionale, affinché anche le tante risorse che sono destinate al sistema privato siano condizionate alla creazione e salvaguardia di posti di lavoro di quelle realtà in crisi”.
CGIL FIOM si è detta anche contraria, di conseguenza, ad una dislocazione dei lavoratori in altre sedi aziendali, di cui si è discusso in un incontro fra i vertici industriali e il responsabile delle crisi industriali per la Regione Puglia Leo Caroli. Non lo è perché tale soluzione non garantirebbe, per esperienza, un posto per tutti, ed anche perché, come dichiarato anche dal sindaco di Gioia, si vuole a tutti i costi evitare la perdita di un importante sito industriale del tessuto produttivo della Murgia.
Da qui l’appello alle due istituzioni che possono intervenire per trovare una soluzione strutturale a questa crisi industriale: oltre alla Regione Puglia, il ministero dello Sviluppo economico Adolfo Urso, che ha le risorse e l’autorevolezza per proporre e incentivare economicamente la presa in carica del sito, eventualmente, da parte di altre realtà industriali.