Bari, frode carosello: 22 milioni evasi e cinque denunce

Una frode fiscale da oltre 22 milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Bari. Le indagini hanno portato al sequestro di beni per più di 2 milioni di euro e alla denuncia di cinque imprenditori. Il sistema illecito si basava su un complesso meccanismo di “frodi carosello”, con l’utilizzo di società fantasma che simulavano transazioni internazionali per ottenere indebite detrazioni IVA.
Le verifiche hanno svelato che l’azienda principale coinvolta operava nel commercio di parti di autoveicoli, beneficiando di vantaggi fiscali illeciti per praticare prezzi concorrenziali sul mercato. Oltre all’uso di fatture per operazioni inesistenti, l’impresa giustificava le uscite di magazzino con documenti falsi, spesso legati a transazioni con società ungheresi.
L’operazione, coordinata dalla Procura di Bari, ha colpito anche altre società coinvolte, accusate di responsabilità amministrativa per reati fiscali. Il sequestro preventivo ha riguardato conti correnti, immobili e autoveicoli, bloccando risorse significative per garantire il recupero dell’imposta evasa.
Un caso che sottolinea l’importanza dei controlli fiscali e della cooperazione internazionale per combattere le frodi che danneggiano l’economia reale.