Storia orribile ma a lieto fine per Nina, giovane setter rapito nel basso Salento

Nina è una giovane setter inglese che era stata rapita all’affetto della sua famiglia una decina di giorni fa dal territorio di Nociglia. Balordi l’avevano in qualche modo adescata mentre il suo padrone l’aveva portata a spasso in una zona di campagna e poi, sottrattole il collare dotato di chip, si erano volatilizzati con lei.
Subito era scattata la denuncia, che faceva fra l’altro emergere una realtà nella quale non era questo il primo caso di sottrazione di un cane di razza nella zona. Il proprietario, letteralmente disperato, anche per il dispiacere che il rapimento dell’animale di affezione aveva provocato nelle sue figlie piccole, aveva lanciato appelli sui social e sui mezzi d’informazione locali per cercare di avere qualche informazione sull’accaduto.
Questa mattina, quando le speranze stavano per svanire, il lieto fine della vicenda, sia pure con un surplus di ulteriore dolore per le persone che trepidavano per lei: Nina infatti era rinchiusa in un pozzo interrato, chiuso con una termosaldatura, che ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per il suo recupero.
Il suo fortunoso ritrovamento è avvenuto per mezzo di una persona che, girando sempre per le campagne di Nociglia, ha sentito abbaiare insistentemente un cane, senza capire dove esso si trovasse, ma intuendo che potesse trattarsi del cane rapito. Nina è stata poi recuperata dai soccorritori, certamente impaurita e molto provata, ma in buone condizioni.
Resta da capire, innanzitutto, a quale scopo chi l’ha rubata ne abbia poi messo a repentaglio la sopravvivenza, rinchiudendola in quel pozzo. Forse tergiversava, nella speranza di poterla vendere al miglior offerente? C’è da sperare, almeno, che si sia in questi giorni preoccupato di farle avere da bere e da mangiare.
Più in generale, chiunque abbia avuto nella vita la fortuna di avere un cane e di amarlo, non può che provare un grande sollievo per la felice conclusione della storia, così come un senso di sgomento al solo pensiero che essa avrebbe potuto avere un epilogo tragico, oppure una fonte di eterna lacerazione per la sua famiglia, qualora non ne fosse mai più tornata in possesso.