A pochi giorni dal passaggio di gestione al pubblico, è rottura totale fra ASL di Brindisi e “San Raffaele”

Il Centro riabilitativo ad alta intensità assistenziale per pazienti con traumi neurologici, che la fondazione “San Raffaele” gestisce a Ceglie Messapica da molti anni, fra pochi giorni diventerà una struttura del tutto interna all’ASL di Brindisi, su volontà di una legge regionale emanata lo scorso mese di maggio.
Su di essa grava ancora, è bene ricordarlo un ricorso al Tar di Lecce, presentato dalla Fondazione, che si pronuncerà nel merito la prossima primavera. Ma intanto, nei prossimi giorni, vi sarà il passaggio di consegne, che non potrebbe svolgersi in un clima più teso e infuocato dell’attuale, a partire dalla questione sul mancato pagamento dell’ultima mensilità al personale dipendente.
Erano stati i sindacati e l’assessore regionale al Bilancio Fabiano Amati, da mesi ai ferri corti con le gestione attuale del Centro, a denunciare l’accaduto. Fondazione San Raffaele ha tuttavia replicato che tale situazione è addebitabile ad una mancata riscossione di crediti che la stessa vanta nei confronti dell’ASL di Brindisi.
Ieri invece la struttura di Ceglie Messapica è stata oggetto di un’ennesima visita di controllo da parte dei funzionari dell’ASL e alla presenza degli stessi direttori generale e amministrativo dell’ente di via Napoli, che la direzione del Sa Raffaele denuncia essere avvenuti a favore di telecamere e di giornalisti, in barba ad ogni rispetto della privacy degli assistiti e dei loro familiari, tanto più che l’ispezione, cui ne faceva seguito un’altra a opera del Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute NAS di Taranto, dava esito del tutto negativo in merito a presunte irregolarità, parere confermato dai NAS di Taranto.
Fondazione San Raffaele rende noto inoltre che sulla struttura pende anche la questione di tutto il materiale sanitario e assistenziale, a partire dai semplici letti, presenti nel presidio, che dichiara essere di sua proprietà. Un bel nodo da sciogliere prima dell’1 dicembre, su cui l’ASL di Brindisi non si sarebbe impegnata a rispondere ma solo a mandare diffide.