Studente leccese con bombe carta nello zaino a scuola: si allarga il campo delle indagini
(immagine di repertorio)
Lo studente quindicenne di un istituto superiore di Lecce, attualmente in stato di fermo in una comunità minorile penale, come disposto dal Gip subito dopo l’interrogatorio di garanzia, aveva dei complici che lo avevano aiutato nel confezionamento degli ordigni o che lo avrebbero aiutato nella vendita degli stessi, per i quali pare ci fossero già degli acquirenti.
Per questo motivo sarebbero stati iscritti sul registro degli indagati altri soggetti in giovanissima età, coinvolti a vario titolo in una vicenda che ha davvero dell’incredibile, se non fosse che i fatti di cronaca che si stanno registrando in quest’ultimo periodo a Napoli, con sparatorie e vittime fra ragazzi per motivi a dir poco futili, ci stanno in un certo assuefacendo all’assurdo quando non al tragico.
Poteva infatti questo caso, di semplice e aberrante stupidità, tramutarsi in un’autentica strage se in quello zaino, contenente ben 14 candelotti esplosivi, le cosiddette “bombe carta”, fosse caduta una semplice scintilla o un mozzicone di sigaretta, che avrebbe determinato una terribile deflagrazione a catena.
Solo l’intuito e l’accortezza di un insegnante, accortosi da qualche movimento sospetto o grazie al suggerimento di qualche studente, che quello zaino contenesse qualcosa di pericoloso, ha consentito di far accorrere nella scuola per gli opportuni controlli una pattuglia della polizia veduta la quale, a quanto sembra, lo studente-bombarolo ha gettato il contenuto del suo zaino dalla finestra della sua aula nel cortile interno, dove è stato recuperato.