Nuovo investimento mortale con fuga del guidatore. E’ il terzo in 9 giorni in Puglia!
Un gravissimo fatto di cronaca, con un’altra vittima della strada, si è verificato questa sera fra i Comuni di Giuggianello e Minervino di Lecce, a poca distanza da Santa Cesaria Terme.
Una coppia, marito e moglie, residenti a Minervino, percorreva questa provinciale a piedi, dopo che l’automobile su cui viaggiavano si era fermata a un paio di km di distanza da Minervino. Non avendo a disposizione un telefono cellulare, sembra avessero infatti deciso di raggiungere a piedi il proprio paese, vista la distanza non proibitiva.
Alle 18.30 è comunque già buio totale a novembre, quindi non sarebbe assolutamente consigliabile percorrere una strada extraurbana a piedi, per di più sprovvisti di qualsiasi segnale lampeggiante, fosse anche una luce tascabile. Fatalità ha voluto che da dietro, dalla direzione Giuggianello sopraggiungesse un’auto che non ha evidentemente fatto in tempo a scorgere la coppia, travolgendo la donna, che seguiva nel tragitto il marito a pochi passi di distanza, e allontanandosi dal teatro della tragedia.
La vittima, una donna di 70 anni, veniva letteralmente sollevata da terra, passando sopra la testa del marito e cadendo vari metri più avanti, esanime. A nulla servivano i soccorsi dei primi passanti, né l’arrivo dell’ambulanza, che ha potuto solamente prestare soccorso al marito, in comprensibile stato di schock.
Occorrerà ora vedere quali elementi avranno a disposizione gli inquirenti per risalire all’identità del pirata della strada, perché tale si chiama chi non si fermi a prestare soccorso dopo aver travolto una persona. Le telecamere poste all’ingresso di Minervino, o qualche pezzo di carrozzeria che l’automobile può aver perso a causa dell’investimento.
Quello che fa più impressione è notare come, nel giro di meno di dieci giorni, questo sia il terzo caso in Puglia nel quale un automobilista non si ferma a prestare soccorso alla persone investita dal mezzo del quale era alla guida.
Il primo caso è accaduto a Fasano, domenica 27 ottobre di primissimo mattino, quando in pieno centro un automobilista ha travolto e ucciso Antonio Loprete, pensionato intento a fare una passeggiata. Pochi giorni fa il presunto responsabile è stato individuato al seguito del ritrovamento di un’auto bruciata.
Tre giorni più tardi toccava ad un ciclista, il 61enne Roberto Casiello, perdere la vita fra Foggia e Lucera, dopo essere stato investito da un medico in pensione, Carlo Conversa il quale, a dispetto della sua professione, ha voluto attendere che la polizia lo andasse a cercare nella sua abitazione di Acquaviva delle Fonti per ammettere, parzialmente, le sue responsabilità, affermando peraltro di essersi accorto di aver colpito qualcosa ma di non sapere che si trattasse di un ciclista…aveva intanto provveduto già a cercare un carrozziere che rimuovesse l’ammaccatura sulla sua automobile!
Oggi il terzo caso in nove giorni. Ieri era invece deceduto un uomo sulla tangenziale est di Lecce, travolto proprio mentre rientrava in auto da un’automobile sopraggiunta alle sue spalle, il cui guidatore si è tuttavia prontamente fermato. In questo caso pare corretto parlare di un concorso di colpe: se all’automobilista si può attribuire certamente un eccesso di velocità, o anche una distrazione, senza le quale non si capisce come si possa investire un uomo a bordo di una strada tanto ampia, dall’altra parte occorre rilevare il futile motivo per il quale la vittima si trovava lì: raccogliere della verdura dagli alberi che si trovavano oltre la carreggiata.