Centrale Enel di Cerano, rientra lo sciopero resta lo stato di agitazione

Permane lo stato di agitazione degli oltre 300 lavoratori dell’indotto della centrale “Federico II” di Cerano, posta a sud di Brindisi, ma gli stessi lunedì riprenderanno il loro posto di lavoro.
E’ questa la decisione presa dopo che i lavoratori hanno ricevuto ieri una visita da parte del prefetto Luigi Carnevale, accompagnato dal questore Giampiero Lionetti, che ha avuto l’effetto di rasserenare un po’ gli animi, prima che una delegazione dei lavoratori, in sciopero da due settimane, incontrasse anche il governatore della Regione Michele Emiliano e il segretario nazionale dei metalmeccanici UIL, Rocco Palombella.
Oltre a portare la loro solidarietà ai lavoratori del complesso industriale, essi si sono fatti carico di farsi portavoce con Enel del grave disagio che ha portato gli operai dell’indotto a manifestare, nell’attesa di incontrare personalmente i vertici dell’azienda, per un confronto che entri dritto nel cuore della questione: la chiusura definitiva della centrale a carbone sia compensata da investimenti che salvaguardino anche l’indotto del sito.
Tutte le parti in causa ricordano soprattutto un aspetto, quello legato al credito maturato dalla città di Brindisi per i danni ambientali che la centrale di Cerano ha rappresentato per il territorio, pur avendo essa offerto molti posti di lavoro nel corso degli anni. L’azienda riconosca dunque a Brindisi un contributo sotto forma di nuovi investimenti sul sito che dovrà essere sottoposto a bonifica.