Mark Campbell, il presunto presidente del Taranto con… un fondo a perdere

Mark Campbell, il misterioso cavaliere bianco arrivato da oltremanica, sembra essere l’eroe che Taranto stava aspettando per salvare il club calcistico in profonda crisi finanziaria.
Ma è davvero così? I tarantini sognano, forse con un po’ troppa fretta, mentre Campbell e il suo presunto fondo, Apex Capital Global LLC, appaiono in un quadro che sa più di favola che di realtà concreta.

Il generoso Giove (si fa per dire) cede il trono.
La storia inizia con l’ormai ex presidente Massimo Giove, che decide di cedere il club senza chiedere nulla in cambio, quasi come se volesse lasciare il posto a un salvatore che la città non vedeva da tempo.

E proprio qui entra in scena Campbell, accompagnato dal sindaco Rinaldo Melucci, in una cena che sa di “ultima cena” più che di incontro d’affari.
Un pasto offerto con l’entusiasmo di chi spera di vedere la luce in fondo al tunnel (o al fondo… in perdita).
Un fondo… misterioso

Ma chi è davvero questo fondo americano che dovrebbe riportare il Taranto ai suoi antichi splendori?
Apex Capital Global LLC, secondo molte fonti, non è altro che una società registrata nel paradiso fiscale del Delaware, senza bilanci, dipendenti o attività concrete.
Insomma, una scatola vuota che ricorda tanto uno dei classici cinematografici di Totò, pronto a vendere la fontana di Trevi.
Qualcosa di tangibile? Nulla. Non esistono risorse economiche dimostrate dietro questa “fantomatica” società, e il buon Campbell, con le sue promesse, rischia di diventare il comico protagonista della storia tarantina.
I tifosi e i sogni impossibili
Mentre i tifosi, che vivono di passione e speranza, si aggrappano ad ogni parola o sciarpa messa addosso a chi si erige salvatore della patria, l’aria aimé intorno al club è carica di incertezze.

I bonifici promessi tardano ad arrivare, e la penalizzazione per i punti persi sembra sempre più inevitabile.
Forse, come una cometa (letteralmente vista sopra la Puglia), anche i sogni portati da Campbell sono destinati a svanire.
Riuscirà davvero questo “magante” britannico (forse più mangiante, vista la cena offerta) a risollevare le sorti del Taranto?
O ci troveremo di fronte all’ennesima illusione, come in un film di Totò, dove i sogni si vendono, ma la realtà è ben altra cosa?
Ai posteri, e ai tifosi, l’ardua sentenza.