I pini marittimi rendono impraticabile una piazza di Talsano: la denuncia
I rappresentanti dell’associazione culturale “L’obiettivo” di Talsano, popolosa frazione di Taranto, si rivolgono direttamente ai mezzi di comunicazione per denunciare le finora inascoltate denunce relative allo stato in cui versa Largo Europa.
La causa è presto detta, i grandi alberi di pino presenti ai margini della piazza hanno letteralmente sollevato il manto stradale, fino a 60 cm in diversi punti, e divelto i marciapiedi, rendendo la circolazione assai pericolosa per i pedoni così come per le automobili. Gli alberi peraltro pendono pericolosamente, e costituirebbero un pericolo già di per sé per l’incolumità delle 180 famiglie residenti sul luogo.
Stanchi di essere continuamente ignorati da Provincia e Comune di Taranto, questi cittadini di Talsano hanno deciso di allargare il raggio della questione, ponendola anche al cospetto al Prefetto di Taranto, alla Questura ed alla Procura tarantine, nonché ai vari organi di informazione, locali, regionali, ed anche nazionali, come la trasmissione “Mi manda Rai3”.
L’associazione richiede espressamente “alle autorità citate in intestazione, di effettuare un sopralluogo per verificare quanto sopra esposto ed intervenire ognuno per la propria competenza. Di intimare il Comune di Taranto (che è responsabile di omissione di interventi straordinari e incombenti, visto che ci sono i fondi stanziati dall’ex Assessore ai LL.PP. Mattia Giorno per il ripristino del manto stradale che si sarebbe concluso entro il 31 dicembre 2023) di provvedere immediatamente al recupero dell’area in questione”.
Il problema del resto riguarda tutti i centri abitati che abbiano a che fare con la presenza di questo peraltro bellissimo albero ornamentale. A Brindisi la problematica è stata recentemente attentamente esaminata dall’Assessore ai Lavori Pubblici, Cosimo Elmo, e dallo stesso sindaco Giuseppe Marchionna, anche a seguito della tragedia occorsa lo scorso 15 settembre, quando il 20enne brindisino Mirko Conserva è deceduto lungo viale Caduti di via Fani, all’ingresso della città proprio arrivando da Taranto, dopo aver perso il controllo del suo scooter proprio a causa delle radici dei pini affioranti dal manto stradale.
I pini hanno distrutto i marciapiedi e le aiuole poste in parchi pubblici di molte piazze e viali brindisini, anche posti nei pressi delle diverse scuole. Accade di frequente un fenomeno peraltro increscioso, che vede alcuni alunni giocare e tirarsi addosso i cubetti sollevati dalle radici dei pini, che componevano proprio tali aiuole.
Entrando nel merito della problematica a Brindisi, i pini costituiscono il 20% degli alberi presenti lungo le arterie cittadine. Per sostituirli occorrerebbero fondi che il Comune non ha, né è possibile risolvere la questione tagliando le radici della metà della loro lunghezza, perché il problema si ripresenterebbe dopo pochi anni. Toglierli, in ogni caso, significherebbe andare incontro alle proteste dei cittadini più sensibili alle tematiche ambientali, e qui però si pone un interrogativo di carattere generale.
Questi pini, spesso monumentali, furono piantati in grandi quantità perché economici, in tempi molto lontani, quando la circolazione stradale era molto ridotta rispetto a ora e non si conoscevano le problematiche che essi creano con le loro radici. Se è vero che essi attualmente costituiscono una percentuale significativa del verde pubblico, assorbendo molta Co2 emessa dagli scarichi delle automobili e donando ombra, in prospettiva, facendo un calcolo della sostenibilità complessiva della situazione, e considerando pure che essi col tempo vanno incontro a seri rischi di caduta, occorrerebbe valutare la possibilità di una loro sia pure progressiva sostituzione con altre essenze arboree, che non pongano gli stessi problemi.