La stella della settimana: Vega

Apriamo oggi una rubrica settimanale dedicata all’astronomia, con la quale presenteremo ogni settimana un breve ritratto di una fra le stelle più importanti del firmamento, limitando per il momento la nostra attenzione al cielo boreale, quello osservabile dall’emisfero settentrionale della Terra, in cui ci troviamo.
Cominciando da Vega, la stella più luminosa della costellazione della Lira, l’antico strumento musicale a corde in cui essa è collocata. Vega è una delle stelle più importanti, per una serie di motivi: si tratta della quinta stella più luminosa osservabile dalla Terra, facilmente riconoscibile per essere uno dei vertici del “Triangolo estivo”, un asterismo del quale fanno parte anche Deneb e Altair.

Visibile alle nostre latitudini dall’inizio dell’estate alla fine dell’autunno, quindi anche tranquillamente in queste serate, Vega è stata la stella polare del nostro pianeta 12 mila anni fa e tornerà ad esserlo, in base al fenomeno della precessione degli equinozi, attorno all’anno 15.700.
La luce che ci sta raggiungendo ora proveniente da questo astro tanto luminoso, è partita nel 1999, essendo la distanza di Vega da noi di circa 25 anni luce. Pur essendo una stella ordinaria, Vega è comunque una stella più imponente del nostro Sole: essa presenta infatti una temperatura superficiale di circa 9600 gradi, circa 3000 in più del Sole, un raggio ed una massa equivalenti a più del doppio della nostra stella. A questo si deve anche il suo colore bianco, mentre la nostra stella, essendo più fredda, ha un colore vicino al giallo.
Questo la rende anche molto più luminosa, in termini assoluti, del Sole: 37 volte. Luminosità maggiore equivale ovviamente ad un’energia maggiore liberata dalla fornace nucleare, che tutte le stelle hanno a disposizione: un ipotetico pianeta Terra esistente e orbitante attorno a Vega dovrebbe quindi essere molto più distante da quanto noi siamo distanti dal Sole per ricevere la giusta quantità di calore.
E’ interessante rilevare come questa stella aumenterà nelle prossime centinaia di migliaia di anni la sua visibilità dalla Terra per effetto del fatto che il Sole e Vega sono in questo momento in fase di avvicinamento: esse arriveranno ad una distanza minima di 17 anni luce e in quel momento Vega sarà la stella più luminosa visibile dalla Terra.
Massa maggiore, temperatura maggiore significano però, in base al ciclo di vita stellare, meno tempo a disposizione: nata fra i 400 e i 500 milioni di anni fa, Vega brucerà nel suo nucleo idrogeno trasformandolo in elio per un altro mezzo miliardo di anni circa, prima di espandersi e diventare una gigante rossa nel preludio alla sua morte. Il Sole seguirà la stessa parabola, ed è anch’esso all’incirca alla metà del suo ciclo vitale che tuttavia, in virtù della sua massa minore, è previsto della durata di 10 miliardi di anni circa: 10 volte maggiore a quello di Vega.
Vega ruota attorno al proprio asse anche molto più velocemente di quanto lo faccia il Sole, e questo la rende un oggetto più ovale che sferoidale. Si tratta di un fenomeno comune comunque anche ad altre stelle.
La popolarità di Vega è tale da averla resa oggetto di osservazione e culto da tante popolazioni fin dall’antichità, molto prima che cominciassero a studiarla gli scienziati delle varie epoche e ad osservarla i modernissimi telescopi attualmente a disposizione. E siccome parte del fascino dell’astronomia è anche legato al mistero relativo all’esistenza di altre forme di vita intelligenti nel cosmo, Vega è stata anche la stella prescelta dallo scienziato e autore di fantascienza Carl Sagan per scrivere il romanzo “Contact”, da cui è stato poi ricavato un film, uscito nel 1997, che ha per attrice protagonista principale Jodie Foster.
In Contact la protagonista è un’astrofisica, che ad un certo punto riceva delle complicatissime istruzioni da una civiltà aliena che vive su di un pianeta orbitante proprio attorno a Vega su come costruire un tunnel spazio-temporale in grado di violare tutte le leggi della fisica attualmente note, consentendo così alla protagonista di raggiungere Vega in pochissimo tempo!
Occorre tuttavia rilevare che Vega non è un sistema stellare attorno al quale indirizzare le nostre ricerche di possibili forme di vita. Vega è infatti una stella molto più calda del Sole, come detto, ha un ciclo vitale molto più breve ed è, da quanto è stato possibile osservare, un sistema estremante caotico, pieno di detriti e rocce che, anche per il minore tempo a disposizione non hanno consentito, e non consentiranno, la formazione di pianeti dalle orbite stabili, come è accaduto nel nostro sistema solare, in grado di creare quelle condizioni necessarie, e neppure sufficienti, alla nascita di forme di vita.
Detto questo, Vega resta un punto di riferimento imprescindibile tutte le volte che guardiamo alla volta celeste.