Emergenza lupi nel sud Salento: chi difende gli animali dagli animali?


La foto impressionante, relativa alla carcassa di un pony aggredito da un branco di lupi, rende bene l’idea di quale situazione si stia vivendo nel Capo di Leuca. Un agriturismo di Salve ha registrato l’uccisione di vari capi di bestiame presenti al suo interno, mentre la stessa sorte toccava ad un cane di proprietà di una residenza di campagna nei pressi di Casarano.
Sono questi gli ultimi casi di aggressione ai danni di animali domestici, o anche di affezione, addebitabili nel basso Salento alla ricomparsa del Lupo predatore, di cui nella zona si erano perse le tracce da un secolo. Alcune aggressioni, molto cruente, sono anche state registrate dall’occhio di videocamere private.
Secondo un censimento che le guardie zoofile stanno conducendo, ci sono attualmente una decina di coppie riproduttive nella zona del Capo di Leuca. Essendo il lupo non solo una specie protetta, ma secondo gli esperti potendo questa specie svolgere un ruolo molto prezioso come “riequilibratore del sistema” faunistico, la sua presenza andrebbe vista positivamente e, in ogni caso, è necessario a questo punto conviverci, adattando comunque tutta una serie di attenzioni.
Innanzitutto occorre non avvicinarli e non dare loro confidenza, anche se essi non sono portati ad aggredire le persone. Occorre non dare del cibo da mangiare a gatti e cani randagi, perché esso può costituire un incentivo per i lupi ad avvicinarsi e segnalare gli animali feriti. Inoltre, specialmente la notte, occorrerebbe mettere al riparo i propri animali, o non lasciarli liberi di scorrazzare in aree forestali.
A questo punto, tuttavia, sorge una domanda. L’animalismo, inteso come impegno attivo a proteggere le varie specie animali, a denunciare l’uso che di essi viene fatto dall’industria alimentare anche costituisce una pratica ed un’attitudine di indubbio valore etico e molto spesso condivisibile.
Tuttavia, quando degli animali selvatici arrivano ad aggredire altri animali, un problema si pone. Nel basso Salento è presente una sacrosanta indignazione fra le persone cui è toccata in sorte la terribile scena di vedere i propri animali straziati. Serpeggia una comprensibilissima paura. I lupi si nutrono tendenzialmente di altri animali selvatici ma, spinti dalla fame o dal caso, non si fanno alcuno scrupolo nell’aggredire gli animali di proprietà di ogni tipo.
Il lupo, come suggerisce qualcuno, non è tornato ma è stato riportato da qualcuno. A questo punto, oltre al censimento, occorrerebbe forse attivarsi affinché essi non si riproducano oltre. Perché, come ci ricorda il detto, Caino non deve essere toccato ma chi difende Abele?