Tre motociclisti morti in Puglia nelle scorse ore. L’incidente di Brindisi dovuto forse alle radici dei pini.

Quella fra sabato e le prime ore della giornata di domenica è stata una giornata tragica sulle strade pugliesi, con ben tre centauri che hanno perduto la vita a causa di incidenti.
L’ultimo della serie è avvenuto attorno alle tre e mezza di mattina, all’ingresso del capoluogo brindisino, nei pressi del parco commerciale BrinPark, all’altezza del quartiere Sant’Elia. E proprio da questo quartiere periferico si era mosso il ventenne Mirko Conserva per raggiungere il vicino ospedale Perrino, dove era impiegato nel servizio di pulizia.
A bordo del suo scooter TMax stava percorrendo via Caduti di via Fani quando, del tutto inspiegabilmente, non essendo stati coinvolti altri veicoli, ha perduto il controllo del mezzo andando a sbattere sul cordolo del marciapiede e venendo quindi disarcionato dal mezzo. A dispetto dei rapidi tentativi di rianimazione intrapresi dai sanitari del 118, il ragazzo ha perso la vita.
Sotto la lente d’ingrandimento vanno posti verosimilmente gli avvallamenti che quel lungo viale d’ingresso verso la città, a doppia carreggiata, presenta, dovuti alla presenza a bordo strada di molti alberi di pino, le cui radici hanno il potere di fessurare e poi di far sollevare la copertura stradale o i rivestimenti in cimento. A questo proposito, proprio i danni causati dalle radici degli alberi di pino in vari punti della città erano stati oggetto di discussione negli ultimi giorni.
Il sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, aveva personalmente condotto questa settimana una ricognizione per rendersi conto personalmente come alcuni marciapiedi siano letteralmente distrutti, con le piastrelle del tutto divelte, a causa delle insorgenze vegetali. Proprio nel rione Sant’Elia, un signore è caduto, rimediando dei traumi articolari, per essere inciampato in un marciapiede del tutto impraticabile.
Il sindaco aveva promesso di intervenire prontamente per sanare almeno le situazioni più compromesse. Ora questa tragedia stradale, che ha privato la comunità di un giovanissimo lavoratore, riaccende l’attenzione su quello che è un pericolo che i motociclisti più esperti conoscono bene, e che rappresenta però solo una delle tante insidie che le strade possono presentare. Appena dieci giorni fa, del resto, a perdere la vita per un incidente in moto avvenuto nel centro di Fasano era stato il cegliese Gabriel Lanzillotti, uno studente avviato quest’anno a sostenere la maturità presso il liceo classico “Agostinelli” ed il cui funerale è stato celebrato, per un terribile scherzo del destino, il giorno nel quale avrebbe compiuto 18 anni.
Ogni caso fa ovviamente storia a sé, ma troppo spesso capita di assistere a condotte alla guida assolutamente sconsiderate da parte di certi motociclisti, i quali non considerano come le strade presentino un’infinità di potenziali pericoli e che le stesse non offrono minimamente i margini di sicurezza e le vie di fuga che offre un circuito.
Ma il computo complessivo delle vittime degli incidenti sui mezzi a due ruote deve tenere conto, in queste ultime 24 ore, di altri due incidenti, uno avvenuto alle porte di Apricena, in provincia di Foggia, causando la morte di un immigrato, ed un altro nei pressi di Gallipoli, a causa del quale ha perso la vita il 46enne locale Leonardo Esposito. In entrambi i casi, l’incidente è da addebitare allo scontro con delle autovetture.