Giovanissima travolta in pieno sulle strisce pedonali si rialza di scatto: miracolo a Gallipoli
Ha del sensazionale quanto avvenuto ieri sera a Gallipoli, sul lungomare Galileo Galilei, dove una ragazza di 13 anni è stata travolta in pieno da una Seat guidata da un 43enne che, evidentemente non l’aveva assolutamente vista.
L’episodio è stato ripreso dalle telecamere fisse poste in prossimità delle strisce pedonali lungo le quali la giovanissima aveva deciso di attraversare il viale, ed il video sta facendo in queste ore, come si dice, il giro del web, dove è facilmente reperibile dai lettori che volessero vederlo. Dopo l’impatto si vede il corpo della ragazza scaraventato sul cofano dell’automobile, per poi cadere lateralmente alla stessa.
La ragazza si rialza di scatto, colta dallo spavento del tutto improvviso, apparendo leggermente indolenzita ma dirigendosi subito in direzione dell’uomo che guidava la Seat che era nel frattempo sceso per prestare soccorsi. Lo choc tremendo non le fa evidentemente avvertire sul momento dolori, in seguito viene comunque trasportata per i dovuti accertamenti presso l’ospedale cittadino.
Oltre a considerare l’accaduto un autentico miracolo in quanto, oltretutto, l’automobilista non si accorge assolutamente della ragazza e quindi non frena per rallentare la corsa del veicolo, quanto accaduto ieri sera porta a fare alcune riflessioni sul comportamento degli automobilisti ma anche dei pedoni.
Sui primi sono quasi scontate, le conosciamo fin dai tempi della scuola guida almeno: le disattenzioni alla guida possono rivelarsi fatali, poiché quando si guida un veicolo motorizzato si ha fra le mani una potenziale arma. Certamente quell’automobilista era, ieri sera, completamente distratto, tanto più che l’incidente avviene nelle immediate vicinanze delle strisce pedonali, dove va posta ancora più attenzione.
Tuttavia, al di là della giovanissima età e quindi della comprensibile inesperienza, una considerazione giova farla pure sul comportamento della ragazza investita, la quale attraversa la strada senza curarsi minimamente di guardare se stesse sopraggiungendo un veicolo, ritenendosi in un certo senso esentata dal dovere di farlo perché lo stava facendo sulle strisce.
Le strisce sono uno strumento di tutela per il pedone a patto che l’automobilista lo abbia visto e abbia compreso la sua intenzione di attraversare la via, altrimenti non possono in alcun modo proteggere il pedone da una vettura che sopraggiunga, com’è ovvio. La precedenza me la prendo a patto che me la concedano, cosa che purtroppo non può essere data assolutamente per scontata, tanto più quando tanti automobilisti guidano l’auto con il telefono in mano, o addirittura guardando questo e non la strada!
Per un pedone avere legalmente ragione (sto attraversando sulle strisce) può rivelarsi quasi beffardo, rispetto al rischio di rimetterci la vita o di subire danni fisici gravissimi. Né può bastare fidarsi dell’udito: tante volte capita di vedere attraversare la strada persone le quali, non avvertendo il rumore di un mezzo motorizzato, credono per forza che esso non possa sbucare da un momento all’altro, o che non stia sopraggiungendo un ciclista (tante volte mi è capitato in bici di dover riprendere persone distratte proprio per questo) oppure uno dei tanti monopattinisti che sfrecciano come se non ci fosse un domani.