A Brindisi la misura è colma: Comune e cittadini indignati con la ditta che raccoglie i rifiuti urbani
Il tema è all’ordine del giorno da molti mesi ormai, ma l’estate, con le sue fisiologiche temperature elevate, ha finito con l’esacerbare una situazione già molto complessa.
La ditta che si è aggiudica un anno fa l’appalto per la raccolta dei rifiuti urbani, la Teorema -Avr per l’Ambiente, non sta soddisfacendo neppure i requisiti minimi in termini di pulizia e decoro urbano che ne costituiscono gli oneri alla base del ruolo affidatole.
A dispetto di un tempo di rodaggio che pure l’Amministrazione comunale ha voluto concedere nei primi mesi, anche in virtù della non disponibilità iniziale dei capannoni nei quali la ditta avrebbe dovuto lasciare i propri mezzi di raccolta, a dispetto di vari incontri e tavoli di lavoro nei quali si è cercato di comprendere le ragioni alla base delle evidenti difficoltà nel garantire un servizio adeguato, a dispetto di provvedimenti tampone come quello adottato per il mese di agosto (che fissa fra le 22 e le 5 del mattino la fascia oraria nella quale i cittadini devono posizionare i rifiuti fuori dalle proprie abitazioni, al fine di ridurne l’esposizione alle elevate temperature) il risultato è, inequivocabilmente, sotto gli occhi di tutti: una città nella quale, in diverse zone, i rifiuti non sono raccolti con puntualità, vittima di cattivi odori, con le strade spesso segnate da quel fastidioso percolato che scola dai mezzi che raccolgono la nettezza urbana.
Questo implica il proliferare di ospiti indesiderati, per usare un eufemismo, come blatte, insetti di vario tipo e topi. Un quadro non molto edificante per una città che resta, comunque, un crocevia importante per i flussi turistici regionali ed extra-regionali. Se a questo aggiungiamo la detestabile mancanza di civiltà di alcuni cittadini, che immolano al rango di discarica a cielo aperto alcuni luoghi della città, o che non pongono la minima attenzione rispetto alla semplice regola di non gettare cartacce o altro materiale per strada, il risultato non può che essere molto negativo.
Ecco allora giungere la resa dei conti fra Amministrazione comunale e Avr. Stanca del quadro desolante descritto, stanca delle costanti inadempienze rispetto al capitolato d’appalto, stanca di non riuscire a vedere quel cambio di passo tanto atteso nella gestione del servizio, l’Amministrazione ha iniziato a irrorare sanzioni molto salate ad Avr proprio in virtù del servizio non adeguato. “Nonostante costanti sollecitazioni effettuate durante gli incontri con i responsabili della stessa società – afferma l’Assessore all’Ambiente Livia Antonucci – i risultati ottenuti sono decisamente insufficienti e la dimostrazione giunge dalle condizioni in cui purtroppo continua a versare la città. Per questa ragione, stiamo valutando di procedere immediatamente ‘in danno’, affidando l’esecuzione di servizi ad altre società, a partire dal lavaggio delle strade. I brindisini non meritano di vivere in queste condizioni e quindi faremo davvero di tutto perché la situazioni migliori con effetto immediato”.
Anche fra le fila dell’opposizione in Consiglio comunale c’è chi insiste affinché il Comune prenda con più decisione in mano le redini della questione. “L’art.54 del Tuel, il Testo Unico degli Enti Locali – fa notare in una nota il Movimento 5Stelle – consente al sindaco di emanare ordinanze urgenti quando ci sia un pericolo sanitario per i cittadini. Il sindaco valuti questa opportunità per intervenire rapidamente e urgentemente sul problema”.
Com’è evidente, la non adeguata gestione della raccolta dei rifiuti rappresenta un problema che ha ricadute in termini igienico-sanitari ma anche sotto altri aspetti: pregiudica le stesse opportunità economiche nel settore turistico, in un periodo nel quale la città è visitata da tante persone che vengono da fuori, nuocendo alla sua fama nazionale e non solo (e sì che Brindisi è fra le candidate a diventare Capitale italiana della Cultura per il 2026).
Infine, ma non in ordine di importanza, l’insufficiente decoro urbano fornisce una specie di giustificazione, (o di parziale assoluzione) del tutto immeritata, anche ai cretini che gettano via cartacce e quant’altro per inerzia, mancanza totale di educazione o noia esistenziale. Brindisi è, da questo punto di vista, metafora di un Meridione che si morde la coda.