Comandava azioni intimidatorie dal carcere. Arrestato membro della Sacra Corona Unita
LECCE 3 Agosto 2024 – Cristian Tarantino, noto affiliato alla Sacra Corona Unita (SCU), è stato arrestato per aver orchestrato una serie di atti intimidatori ed estorsivi dal carcere.
L’uomo, detenuto per altri reati, riusciva a impartire ordini ai suoi complici grazie a un computer nascosto nella sua cella, confermando l’uso di tecnologie avanzate per la gestione delle attività criminali dall’interno del penitenziario.
Le indagini
Le indagini, condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Lecce, sono iniziate dopo una serie di segnalazioni di atti intimidatori nei confronti di imprenditori locali e dell’ex moglie di Tarantino.
Gli inquirenti hanno scoperto che l’uomo, nonostante fosse detenuto, continuava a dirigere le operazioni criminali della sua organizzazione utilizzando il computer per comunicare con l’esterno.
Il ruolo del computer
Il computer, introdotto illegalmente nel carcere, permetteva a Tarantino di mantenere contatti costanti con i suoi complici, inviando ordini dettagliati e istruzioni per le operazioni intimidatorie.
L’uomo riusciva così a bypassare i controlli del carcere e a gestire direttamente le attività criminali, un metodo che ha complicato non poco le indagini delle forze dell’ordine.
Gli arresti
L’operazione della DDA ha portato all’arresto di altri quattro individui, tutti complici di Tarantino.
Gli arresti sono stati eseguiti in varie località della provincia di Lecce, e tutti i soggetti coinvolti sono stati accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione e atti intimidatori.
Gli obiettivi degli atti intimidatori
Le vittime degli atti intimidatori erano principalmente imprenditori locali, che venivano minacciati per costringerli a pagare somme di denaro o a concedere favori alla SCU.
Tra le vittime figurava anche l’ex moglie di Tarantino, oggetto di pesanti minacce per motivi personali.
La reazione delle autorità
Le autorità hanno espresso preoccupazione per l’uso di tecnologie avanzate da parte delle organizzazioni mafiose, che permettono di gestire le attività criminali anche dall’interno del carcere.
Il procuratore capo della DDA di Lecce ha sottolineato l’importanza di intensificare i controlli nelle carceri e di migliorare le misure di sicurezza per prevenire l’introduzione di dispositivi elettronici.
Secondo gli inquirenti , l’arresto di Tarantino rappresenta un duro colpo per la SCU, ma evidenzia anche la necessità di aggiornare le tecniche investigative per contrastare l’uso della tecnologia da parte delle organizzazioni mafiose.
La capacità di Tarantino di orchestrare operazioni criminali dal carcere dimostra l’ingegno e la pericolosità delle nuove strategie adottate dalla SCU.
Le misure future
Le autorità carcerarie stanno già lavorando per implementare nuove misure di sicurezza che possano prevenire l’introduzione di dispositivi elettronici nelle celle.
Tra le proposte ci sono l’uso di scanner avanzati e il potenziamento della sorveglianza elettronica all’interno delle strutture penitenziarie.
L’arresto di Cristian Tarantino e dei suoi complici segna un’importante vittoria nella lotta contro la criminalità organizzata in Puglia.
Tuttavia, il caso solleva preoccupazioni significative riguardo all’uso della tecnologia da parte delle organizzazioni mafiose e alla necessità di rafforzare le misure di sicurezza nelle carceri per contrastare queste nuove minacce.