La Direzione dello Zoosofari di Fasano replica alle polemiche: “Riù è parte di noi”
Riceviamo e pubblichiamo diversi estratti tratti da una lunga nota dell’ufficio stampa dello Zoosafari di Fasano, inviata a tutte le testate che abbiano pubblicato la notizia della morte di Riù, l’anziano gorilla ospite dello zoo di Fasano da 30 anni. Essa dà conto di tutte le attenzioni e le cure specialistiche delle quali l’animale è stato oggetto nel corso degli anni, elemento peraltro non messo in discussione, ma si sofferma soprattutto nel puntualizzare come la solitudine di Riù non fosse assolutamente un’espressa volontà della direzione dello zoo, ed anche sul fatto che Riù non fu catturato da piccolo per essere portato a Fasano (dove giunse da un circo)
Riù, il nostro grande gorilla buono, da quanto si evince dai documenti dell’epoca fu importato dall’Africa
nel 1975 in giovane età e fu allevato quasi come un cucciolo d’Uomo presso il Circo Medrano, dove i
proprietari lo crebbero e lo ospitarono per tantissimi anni senza comunque mai “utilizzarlo” per fini
spettacolistici; arrivò a Fasano nel 1994 e non nel 2008 come a volte erroneamente riportato, quindi nel
pieno del suo vigore e non “perché ormai vecchio ed inutile per i circhi”, insieme al suo consimile Pedro di
poco più anziano, poi deceduto nel 2008 per cause naturali. Pertanto il trasloco verso Fasano, dove fu
realizzata un’apposita area ad essi dedicata, fu proprio per fini assolutamente migliorativi rispetto alla loro
precedente condizione di cattività itinerante. Sin dal 2008 quindi, con la morte di Pedro iniziò la solitudine di Riù che, come si evince dalle note più in basso, certamente non è dipesa mai dallo Zoosafari ma da ben altre fonti “istituzionali” e burocratiche. (…)
Comunque l’eventuale possibilità di dare a Riù una compagna anziana per reciproca compagnia con
altri esemplari giovani finalmente cominciava a delinearsi dopo anni come una possibilità non esclusa del
tutto ma è sempre dipesa esclusivamente proprio dalle decisioni del Comitato E.E.P. . (l’European Endangered Species Program) e non certo dai desideri del nostro Parco, che si è battuto per oltre 15 anni per raggiungere tale traguardo, anche implementando costantemente la struttura nel tempo! Va anche aggiunto che tutti gli esperti hanno sempre sconsigliato vivamente qualsiasi drastico spostamento altrove di un esemplare così anziano, che avrebbe dovuto affrontare nuovi ambienti, nuove figure umane e la perdita delle persone a lui care e familiari, prospettiva che sarebbe stata assolutamente deleteria per lui.
Ma come spesso accade nelle grandi storie da raccontare, ecco l’imponderabile: l’età avanzava
inesorabilmente e proprio quando la meta, dopo tantissimi anni di nostri sforzi ed impegno, era stata
finalmente raggiunta con gli ultimi accordi con l’E.E.P./E.A.Z.A., che ci assegnavano FINALMENTE nuovi
esemplari per fargli compagnia, il nostro grande gorilla buono se ne è andato improvvisamente la notte del 21 gennaio 2024 ad un’età veneranda per la specie! (…)
Lo sgomento, il panico, l’incredulità di quella notte, dei giorni successivi e delle settimane seguenti non
sono facilmente raccontabili… la famiglia umana che lo aveva cresciuto sin da cucciolo, i suoi keepers (anglicismo che sta per “assistenti alle cure”, n.d.r.) che lo vivevano ogni giorno come un membro del loro gruppo, i veterinari che lo curavano, le etologhe che lo coccolavano, tutti noi del Parco abbiamo improvvisamente visto cedere un pezzo di cuore e di memoria storica ed affettiva dello Zoosafari di Fasano, cadendo in uno stato di profonda sensazione di lutto, di vuoto, di perdita. Soltanto per poche settimane di ritardo, non eravamo riusciti a donargli anche la gioia di incontrare nuovamente i suoi consimili e, cosa ancora più assurda, neanche di capire al momento come e perché fosse potuto accadere, considerando che appena un paio di ore prima aveva cenato normalmente senza mostrare alcun segno di particolare malessere…semplicemente i keepers lo hanno trovato riverso a pancia in giù,
immobile ed ormai partito verso chissà quale mondo! (…)
Come già accennato, quasi beffardamente la situazione diplomatico/burocratica sbloccatasi proprio
poco prima che Riù morisse ci ha permesso di ricevere dall’E.E.P. nel marzo 2024 i nostri nuovi 3 gorilla
(“Tamani”, una prolifica femmina di 31 anni nata in Olanda e proveniente dal Parco Zoologico di Rotterdam, con 2 dei suoi figli, la femmina “Tonka” di 12 anni ed il giovane maschio “Thabo” di 9 anni d’età), che Riù per un soffio di tempo non è riuscito a conoscere ed incontrare…
E’ facile ergersi a paladini di una battaglia purtroppo scientificamente improponibile ed insostenibile
per il ritorno di Riù alla libertà ed alla sua Africa o ad un inesistente “santuario” perché quasi nessun
esemplare cresciuto per decenni in ambiente controllato sopravviverebbe in natura. E tutti noi concordiamo, siamo consci e siamo certi che sarebbe stato assolutamente giusto ed opportuno lasciare quei cuccioli nel loro habitat originario e che sia stato un sacrilegio toglierli dalle braccia dei loro genitori, ma all’epoca (parliamo di oltre 50 anni fa) tutto purtroppo era possibile ed oltretutto in maniera del tutto legale ed autorizzata dagli Enti competenti.
E’ anche facile, oltre che assurdo, accusarci “di aver nascosto” un dolore così grande quando invece
abbiamo informato subito decine di Autorità ed uffici competenti, quando invece abbiamo indicato il triste evento a chiunque abbia avuto interesse vero ad ottenere notizie dirette su Riù via mail o via telefono o di persona, perlomeno per quelle giunte in Direzione (privati cittadini, visitatori, ed anche giornalisti che hanno preferito spontaneamente rispettare il nostro lutto)… se la notizia si sta diffondendo maggiormente in questi giorni non è perché sia “filtrato” un qualcosa di segreto o sia stato “segnalato” qualcosa da chicchessia ma soltanto perché siamo stati contattati cortesemente pochi giorni addietro da una giornalista della rivista Kodami che ci ha chiesto telefonicamente informazioni e che ha da noi subito ricevuto tutte le notizie reali sia su Riù che sui nuovi arrivi, come abbiamo fatto in tutti gli altri casi. (…)
Le Autorità competenti di cui sopra, che come già detto sono state subito informate del decesso, sono
le uniche a poter dare pareri vincolanti e realmente significativi dal punto di visto scientifico, consulenziale
ed operativo ad un parco e se Fasano è quel che è (avendo realizzato oltre 100 Ricerche e Studi Scientifici,
sovvenzionando svariati Progetti di Conservazione anche nelle zone d’origine per le specie più rare,
partecipando a decine di Programmi E.E.P. e Studbooks per la gestione delle specie rare allevate nei parchi
zoologici europei e mondiali, producendo Divulgazione ed Educazione Ambientale) e se Fasano ha quel che ha (cioè la più imponente e più interessante collezione faunistica d’Italia con specie uniche e rarissime in natura, ivi inclusi appunto Orsi Polari, Gorilla, Rinoceronti Indiani, Gazzelle di Mhorr, Orici Corna a Sciabola, Ghepardi, ecc. ecc.), è proprio per la fiducia reciproca e la collaborazione totale con questestesse Autorità e con le Istituzioni internazionali che ce le affidano!
Questi sono i dati di fatto, tutte le narrazioni alternative non sono altro che pura strumentalizzazione
ideologica! Oggi per fortuna, ed ormai già da moltissimi decenni, la comunità mondiale dei parchi zoologici non ha più bisogno di esemplari di cattura prelevati in natura essendo sufficienti quelli che nascono in cattività, ma oramai, a danno già compiuto ed esemplari “ereditati” dallo Zoosafari di Fasano, l’unica cosa che ci restava da fare era appunto dare il massimo ed anche di più per offrire a Riù (così come fu fatto per Pedro) le migliori condizioni possibili di vita e tutte le cure e l’affetto che meritava, non da “ergastolano” come lo vedevano alcuni ma da vero fratello, da ospite d’onore, da padrone assoluto e da Sovrano del suo piccolo Regno fasanese!
Riù resterà per sempre nei nostri cuori.