Donato De Giorgi, Pres. dell’Ordine dei Medici di Lecce: “la sanità si regge ormai solo sull’eroismo degli operatori”

La scorsa settimana abbiamo dato conto di una conferenza stampa organizzata da alcuni sindacati del settore sanitario, e presieduta dal Presidente provinciale dell’Ordine dei Medici della provincia di Brindisi, Arturo Oliva, nella quale si denunciava l’insostenibile stato di abbandono e degrado nel quale versa la sanità pubblica nella provincia adriatica, a livello innanzitutto di risorse umane, di come essa sventoli risultati che sono il frutto esclusivo del sacrificio quotidiano di un personale sanitario costretto a lavorare su turnazioni insostenibili, di come tuttavia proprio questo comporti inaccettabili rischi per la salute del cittadino che entri in un ospedale.
A fare un’eco sinistra al grido d’allarme diffuso da Oliva ci pensa oggi Donato De Giorgi, Presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Lecce, il quale tuttavia allarga lo sguardo dell’orizzonte sanitario anche alla vicenda controversa della legge sull’Autonomia differenziata, che a suo dire causerà un ulteriore e drammatico aggravamento dell’offerta assistenziale nelle regioni meridionali.
In una nota, De Giorgi scrive: “Si rimane basiti da alcune dichiarazioni comparse sulla stampa locale, secondo cui per risolvere le emergenze, che alcune Strutture stanno vivendo nel nostro territorio in maniera drammatica, sia necessario non solo “una più efficace organizzazione delle risorse umane”, ma anche “la necessità che alcuni Direttori di Unità Operative abbandonino la scrivania e diano una mano concreta”.
In realtà, continua, “solo la straordinaria attività di tutti i Medici e del Personale Sanitario ha consentito di far sopravvivere il SSN nel nostro territorio (come conferma l’84,1% degli Italiani, secondo l’ultimo sondaggio Censis). E quando si afferma “tutti i Medici” ci si riferisce proprio a TUTTI: i MMG, i Pediatri, gli Specialisti territoriali, i Medici del PS, 118, Continuità Assistenziale, Ospedalieri, Direttori di U.O., Medici del Servizio pubblico, Privati, Convenzionati, ecc.
Solo il loro lavoro continuo, il loro impegno instancabile, la loro professionalità competente, la loro azione silenziosa in situazioni difficili di gravissimo disagio rappresenta lo straordinario e insostituibile riferimento per affermare la centralità della salute come diritto di tutti”.
E conclude: “In questi giorni chi gestisce e chi amministra la Salute nel nostro territorio avendo l’impegno di ridefinire ruoli, accorpamenti in situazioni ospedaliere periferiche e la decisiva riorganizzazione del territorio, ha sempre poco (o nessuno) spazio per allargare le risorse umane (assunzioni) e fornire ai professionisti motivazioni forti. La scarsezza di tali risorse (vera e decisiva causa dei tempi di attesa inaccettabilmente e vergognosamente lunghi) sarà sempre più evidente dall’applicazione dell’Autonomia Differenziata che penalizza soprattutto il Sud, creando gravissimi disagi ai Medici e soprattutto ai Cittadini”.
A questo proposito, è notizia dei giorni scorsi che sarebbe a rischio chiusura un nuovo punto nascita della provincia di Lecce, quello del “Santa Maria Novella” di Galatina, il quale pur si attesta come secondo presidio per numero di nascite nella provincia. Il Presidente della Regione Michele Emiliano ha convocato per venerdì 19 luglio il sindaco della città per discutere della questione.
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